«Un unico maxi-Comune tra Jesolo ed Eraclea»

Domenica 31 Ottobre 2021 di Giuseppe Babbo
Una veduta aerea di Jesolo
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JESOLO-ERACLEA - Prima un’unione dei servizi e poi una fusione tra i due comuni. E per la precisione tra quello di Eraclea e Jesolo, due realtà vicinissime geograficamente, con problemi simili eppure profondamente diverse per sviluppo turistico. Nel litorale si ritorna a palare di fusione tra comuni confinanti, un’idea che a dirla tutta in passato era già stata lanciata a Cavallino-Treporti da Giorgio Ballarin, coordinatore del locale movimento civico che aveva addirittura ipotizzato la nascita di super Comune con la fusione di Cavallino, Jesolo ed Eraclea. Questa volta la proposta è stata rilanciata da Giovanni Burato, consigliere della lista “Buongiorno Eraclea”, che punta all’unione tra Eraclea e Jesolo evidenziando una serie di benefici che una simile operazione comporterebbe.

«Prima di tutto – spiega il consigliere di opposizione - la fusione potrebbe essere di vantaggio per i cittadini che potrebbero contare su servizi migliori grazie agli incentivi regionali, gli uffici comunali si troverebbero con organico più completo e per la stessa amministrazione che potrebbe risolvere la questione della gestione dell’arenile oggi diviso tra Eraclea e Jesolo nonché avere un peso maggiore visto che una fusione tra Eraclea e Jesolo creerebbe una città di 40.000 abitanti.

Aggiungo che per gli stessi motivi ci sarebbe il miglioramento di alcuni servizi come quelli del distretto sanitario, risolvendo anche il problema legato alla scarsità di medici di base». 


CALO DEMOGRAFICO
Alla base della sua proposta Burato, pone alcune criticità, a partire dal calo demografico di Eraclea. «Dai dati a nostra disposizione – prosegue il consigliere di “Buongiorno Eraclea” – negli ultimi anni il nostro Comune ha un bilancio demografico negativo anche a fronte dell’emigrazione verso altri comuni più attrattivi per servizi e lavoro. Eraclea ha perso circa 500 abitanti e la tendenza non ci rassicura. E’ una situazione che è stata ben evidenziata in Consiglio con una mozione, bocciata dalla maggioranza, di cui siamo stati firmatari e che auspicava interventi da parte del Comune per incentivi alle nuove nascite e creare agevolazioni sui servizi alle famiglie. Ovviamente questa non è l’unica leva su cui agire, si dovrebbero valutare anche misure per il settore del commercio e dell’artigianato». 
Un altro problema che viene evidenziato è quello legato alla carenza di personale in Municipio. «I nostri uffici non riescono a svolgere il lavoro ordinario perché sempre oberati – dice ancora Burato -. Alcuni uffici risultano essere completamente scoperti in quanto diversi dipendenti hanno già pensato di trasferirsi in altri Comuni o lo stanno facendo. Una situazione a domino che se non fermata potrebbe comportare a problematiche ancora più serie. Il nostro Comune sembra poco attrattivo anche dal punto di vista delle assunzioni, forse per le passate vicende giudiziarie e per il periodo di commissariamento. Anche a Jesolo però ci sarebbero delle criticità, pensiamo per esempio alle 3mila partiche del piano casa arenate negli uffici». 


«PARTIRE DAI SERVIZI»
Da tutto questo la proposta di unione tra i due comuni. «Si potrebbe partire dai servizi per aumentare il personale – conclude Burato - in virtù degli incentivi economici che la Regione mette a disposizione in questi ambiti. Poi si potrebbe ragione sull’ipotesi di una fusione attraverso un referendum. Ricordo che la stessa Regione nel gennaio 2020, ha dettato, a distanza di molti anni sull’esperienza dei numerosi procedimenti referendari tenutisi in materia, una nuova disciplina in tema di fusioni tra Comuni». 
 

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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