Furto sacrilego alla chiesa dei Filippini: rubati i cimeli di Padre Raimondo

Giovedì 27 Agosto 2020 di Diego Degan
chiesa dei Filippini
CHIOGGIA - Continuano ad essere sotto il tiro dei ladri le chiese di Chioggia. Pochi giorni fa è toccato alla chiesa dei Filippini, al cui interno sono custodite, nella cripta, anche le spoglie di padre Raimondo Calcagno (1888-1964), che gode di grande devozione in città. Ma i ladri non si sono fermati di fronte a questo e hanno scassinato anche la porta della vetrina che custodisce alcuni cimeli del religioso e si sono portati via tre medaglie d'oro, e un calice che poteva sembrare d'oro.

La notizia del furto, e della relativa denuncia alle forze dell'ordine, sporta ieri mattina, dal parroco, don Vincenzo Tosello, è stata data sulla pagina facebook della Nuova Scintilla, il settimanale diocesano, diretto dallo stesso don Tosello. I ladri hanno, dapprima, forzato la cassetta delle offerte, quindi si sono rivolti alla vetrina a muro che conserva i ricordi del Venerabile. Per impossessarsi dei cimeli hanno segato la chiusura della vetrina e hanno preso quello che a loro sembrava di maggior valore, lasciando là il resto. Il calice, pur non essendo d'oro, risale al XIX secolo ed è, solo per questo, un oggetto d'antiquariato. Esso è, inoltre, riferisce don Tosello, «un dono della Città di Roma» dove, nel 1994, nella chiesa della Vallicella, vennero consegnati gli atti per la canonizzazione di padre Raimondo.
La devozione nei confronti del padre filippino è molto sentita a Chioggia dove egli nacque, morì e trascorse quasi tutta la sua vita dedicandosi all'istruzione dei ragazzi poveri, in gran parte figli di pescatori, come lo era egli stesso. Attualmente, per padre Calcagno, già nominato Servo di Dio e, in seguito, Venerabile, da Papa Francesco, nel 2014, è in corso la causa di beatificazione.

CHIESE NEL MIRINO
Il furto è stato facilitato dalla mancanza di telecamere, la stessa carenza che si riscontra a San Domenico, altra chiesa già presa di mira dai ladri. L'ultima volta il 12 giugno scorso, quando vennero scassinati i lucchetti di due cassettoni delle offerte, per ottenere un bottino, comunque, di pochi spiccioli. La stessa chiesa era stata presa di mira in febbraio, con analoghi risultati. San Domenico contiene una preziosa tela del Carpaccio che era già stata oggetto di furto (e richiesta di riscatto), poi recuperata, tra il 1970 e il 1971. Per il loro prezioso contenuto, sia la chiesa dei Filippini, sia san Domenico, fanno parte del Fondo edifici di Culto, sotto la competenza del ministero dell'Interno e, per entrambe, è prevista l'installazione di telecamere a protezione delle opere d'arte e delle reliquie. Fino a quando non ci saranno questi strumenti, i ladri avranno campo libero.
 
Ultimo aggiornamento: 19:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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