CAORLE - Gli ingredienti per la storia dal sapore boccaccesco ci sono tutti: una coppia di amanti (entrambi sposati) che fanno l’amore in una spiaggia che è diventata meta dei nudisti e vengono pizzicati da una delle poche persone che non doveva passare di là.
IN TRIBUNALE
Anche se non si conosce cosa sia accaduto alle rispettive famiglie si sa cosa è accaduto alla temporanea coppia, che è stata denunciata per atti osceni in luogo pubblico e la loro vicenda è stata oggetto di istruttoria da parte della Procura della Repubblica di Pordenone (competente per territorio) prima di arrivare in Tribunale.
Ieri si è svolta la prima udienza, di fronte al giudice Piera Binotto e per il fatto che fosse transitata per un’aula giudiziaria, la vicenda è diventata di dominio pubblico prima a Pordenone e poi nel Veneto Orientale.
Inutile chiedersi chi siano le persone coinvolte, ma la parte curiosa sta nel come i due amanti erano stati scoperti.
IN SPIAGGIA
L’uomo, quando ha riconosciuto almeno una delle due persone, si è messo a filmare la scena con l’aiuto del suo smartphone. Tutto, ma proprio tutto. E poi quei files sono arrivati alla Procura di Pordenone passando per le forze dell’ordine alle quali era stata sporta la denuncia.
FILMATI E IMMAGINI
Al di là che il processo finisca con una condanna o meno per gli amanti, resta da capire se gli elementi di prova (le numerose immagini ricavate dai filmati del parente) saranno visionati o meno.
Da un punto di vista giuridico, infatti, il reato di atti osceni è un delitto di pericolo, nel senso che non è necessario che qualche estraneo abbia assistito all’amplesso, ma è sufficiente che questo si sia svolto in un luogo aperto e raggiungibile potenzialmente da chiunque. Quindi, con ogni probabilità, le immagini resteranno agli atti.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout