I frati lasciano la parrocchia
di San Francesco della Vigna

Venerdì 25 Ottobre 2019 di Daniela Ghio
Il chiostro del convento di San Francesco della Vigna
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VENEZIA Fulmine a ciel sereno: da gennaio i frati di San Francesco della Vigna lasceranno la parrocchia. La decisione è stata presa dai vertici della Provincia San Antonio dei frati minori ed è dovuta alla repentina sostituzione del nuovo parroco, Pedro Pineda, giunto a Venezia lo scorso settembre. Fra’ Pedro, venuto a sostituire fra’ Sebastiano Simonitto, ha chiesto ai superiori provinciali di tornare per un anno a casa, in Perù, per seguire la salute molto precaria di suo padre. Il governo provinciale dei frati ha perciò immediatamente informato il patriarcato che la presenza del parroco sarebbe stata garantita solo fino a Natale e che poi non sarebbero riusciti a trovare un sostituto. La mancanza di vocazioni, che ha causato recentemente all’unificazione dei frati veneti con tutto il nord Italia, e lo scarso interesse dei giovani frati alle parrocchie li ha portati alla decisione di lasciare la guida di San  Francesco della Vigna nel contesto concomitante dell’attuale ridisegno dei territori delle parrocchie di Venezia. Anche perché negli ultimi tre anni l’ordine si è impoverito di forze, per l’uscita di una trentina di frati che non hanno accettato l’unificazione. La diocesi veneziana ha accolto con dispiacere la notizia, arrivata improvvisa, e per valutare la situazione parrocchiale nel più ampio contesto della vita dell’intera diocesi, ieri il patriarca Francesco Moraglia ha coinvolto anche il consiglio presbiterale diocesano. Per creare il minor disagio possibile ai parrocchiani il patriarcato sta valutando la disponibilità dei frati domenicani della parrocchia di San Giovanni e Paolo ad assumere tutta l’attività pastorale della Vigna e garantire la cura pastorale e la vita di fede delle famiglie di quel territorio. Nei giorni scorsi don Daniele Memo, vicario episcopale per la pastorale della diocesi, insieme ai frati, ha incontrato il consiglio pastorale della parrocchia e i catechisti per comunicare la nuova situazione. La scelta di collaborazione ecclesiale e di adesione alle unità pastorali non comporta al momento nessuna decisione riguardo la proprietà della chiesa, della Sala San Pasquale, sede dei Cavalieri di San Marco, e dei locali adibiti alla catechesi, che verrà trattata a parte con la diocesi. Immediata la reazione dei parrocchiani che si sentono traditi dai frati: sembra impossibile infatti che nessun frate del convento possa sostituire il parroco nel suo anno di assenza, tanto più che la catechesi della parrocchia viene effettuata dalle suore del vicino convento del Cristo Re e che rimane comunque il convento dei frati con l’Istituto di studi ecumenici San Bernardino. «Abbiamo paura che con questa unificazione verranno perse le antiche tradizioni francescane – commenta un gruppo di parrocchiani che ha deciso di cercare di fermare il cambiamento -. Inoltre se non ci sono più ragazzi che vengono a giocare e a fare catechismo temiamo che si intrufolino malviventi in zona. Entro martedì faremo una assemblea aperta a tutti per decidere il da farsi».
Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA