Hacker interrompe con fotografie porno e la pagina di Hitler la videochat a scuola

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Tomaso Borzomì
Hacker interrompe con fotografie porno la videochat a scuola
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VENEZIA Pirati informatici entrano nella videochat della scuola elementare e pubblicano immagini pornografiche. Succede a Venezia, all'open day dell'istituto Morosini, in pieno centro storico. Durante la riunione avvenuta tramite Google Meet, aperta a tutti i genitori, sono state infatti fatte passare immagini porno e la pagina Wikipedia di Adolf Hitler.

Una presentazione dell'istituto macchiata da questo attacco informatico che ha provocato la reazione dei genitori collegati, i quali ora hanno manifestato l'intenzione di presentare denuncia.


Non basta dunque l'obbligo di informarsi a distanza, nel pieno rispetto della normativa anticontagio, oggi i rischi sono anche questi. Un gruppetto di persone, probabilmente ragazzi, si è intrufolato nella chat di presentazione dell'istituto, alternando così alle immagini delle insegnanti altri tipi di contenuti. Sono anche questi i rischi delle scuole ai tempi del covid, anche se per fortuna all'evento non c'erano bambini, ma solo adulti. E altre intrusioni si sono verificate all'open day di altri istituti: al liceo scientifico Benedetti gli hacker sono entrati in una video chat con bestemmie e parolacce, così come in un'altra scuola, non utilizzando però immagini. L'episodio della Morosini ha mandato su tutte le furie i genitori: l'obiettivo è ora la denuncia.


GLI INTRUSI
A ricostruire l'accaduto è una mamma che era presente all'evento telematico: «Nel corso della riunione, verso le 17.45 si sono introdotte alcune persone, che inizialmente si pensava fossero genitori. L'open day non riguarda solo chi già frequenta l'istituto, ma chiunque sia interessato». Poi, gli utenti si sono fatti sempre più spazio: «Hanno cominciato a salutare sempre più insistentemente, arrivando a fare una battuta sui bambini A quanto stanno i bambini al chilo. Le maestre hanno minimizzato una risposta di circostanza, non si pensava che si sarebbe andati oltre, degenerando».


A quel punto agli intrusi non bastava più farsi conoscere, arrivando oltre: «Hanno fatto vedere varie immagini porno e aperto una pagina di Wikipedia su Hitler. Poi di nuovo immagini molto esplicite». Se al momento pareva difficile ricostruire l'accaduto e identificare gli autori del gesto, non sarà così per la polizia postale, che agilmente potrà arrivare all'identità di chi si cela dietro a strani soprannomi. La madre continua nel racconto: «Non avevano la voce da 13enni, forse 18enni, 20enni». L'istituto reagisce, di concerto con le famiglie: «Sono andata questa mattina al comando dei carabinieri di San Zaccaria, ho spiegato loro cosa fosse successo, ne ho parlato con un superiore, che mi ha spiegato come queste siano questioni di competenza della polizia postale. Prima di andarmene, mi è stato detto che una cosa analoga era accaduta anche il giorno prima».


LA DIRIGENTE
La dirigente, Anna Curci, ha fatto sapere che la scuola si è attivata sin da subito, condannando il gesto: «Ho già effettuato denuncia alla Procura della Repubblica e alla polizia postale. Purtroppo in emergenza sanitaria gli eventi devono essere svolti online e bisogna ammettere persone che sono esterne». La preside si è detta stupita per quanto accaduto: «Non è mai successo nulla di simile, anche perché il nostro istituto effettua continui interventi sulla legalità e il cyberbullismo. Credo si tratti di ragazzi e non di adulti». Ora resta da vedere cosa succederà agli altri open day, dato che il prossimo è previsto per oggi, alla scuola dell'infanzia Diaz, che replicherà il 13 gennaio. Poi sarà la volta, negli stessi giorni e sempre sulla stessa piattaforma, della primaria Canal. Altre scuole si apriranno via web nel corso di gennaio.

Ultimo aggiornamento: 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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