Il sasso lanciato dall'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, anche il giorno dopo agita le acque stagnanti della politica sindacale. ««Nei prossimi 2-3 anni avremo bisogno di 5-6 mila lavoratori - aveva detto Bono invitato alla conferenza organizzativa della Cisl - ma non so dove andarli a trovare. Si tratta di carpentieri, saldatori... Abbiamo lavoro per 10 anni, cresciamo ad un ritmo del 10%, ma sembra che i giovani abbiano perso la voglia di lavorare». La reazione della Fiom-Cgil è stata affidata al coordinatore nazionale Fincantieri, Roberto D'Andrea: «In questi anni, grazie anche al rilancio produttivo dell'azienda, si sono formati migliaia di lavoratori che operano in appalto e in subappalto per Fincantieri, spesso con condizioni nettamente inferiori ai 1600 euro promessi dall'amministratore delegato Giuseppe Bono. Per rispondere alla richiesta di personale comunicata oggi dall'ad Bono si può attingere, in primo luogo, a questo enorme bacino già professionalizzato».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".