Ferry boat al Lido, gli automobilisti in coda tutta la notte per salire

Fino alle 5 del mattino al Lido di Venezia per salire sulla linea 17

Martedì 29 Giugno 2021 di Lorenzo Mayer
Ferry boat, scoppia la protesta degli automobilisti rimasti a terra (foto d'archivio)
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VENEZIA - In coda per tutta la notte, fino alle 5 del mattino, ad aspettare la partenza della corsa del ferry boat di linea 17. E' quanto accaduto al Lido, nella notte tra domenica e lunedì, all'imbarco della nave traghetto, in via Selva a San Nicolò.

L'ultima corsa, in partenza alle 23.20, dal Lido verso il Tronchetto, è partita lasciando a terra una ventina di auto che, non avevano prenotato, e si sono ritrovate a terra, nell'ultima corsa della giornata. A San Nicolò è scoppiato il caos tra i pendolari inviperiti.

Nessuna corsa bis: così c'è chi ha dormito in auto, come alcuni turisti, chi ha chiesto ospitalità presso parenti, chi ha abbandonato l'auto imbarcandosi sui vaporetti (mettendo in preventivo un altro viaggio nelle ore successive per recuperare la vettura). Così si è conclusa la domenica con gita fuori porta per molti utenti. Al terminal di San Nicolò la situazione, già incandescente, è esplosa. Sono intervenute le guardie giurate, per riportare la calma tra gli automobilisti rimasti a terra, è stata chiamata anche la polizia perchè alcuni pendolari hanno "minacciato" di mettersi di traverso se non fosse partita una corsa di rinforzo. Fino alla scorsa settimana la corsa delle 23.20 non era prenotabile, dopo una serie di proteste, è stata allargata la possibilità di prenotare anche all'ultima corsa della giornata.

Domenica si potevano perciò prenotare 25 posti, su un totale complessivo di circa 50 auto a tratta e quindi con la possibilità di prenotare circa il 50 per cento della capienza. Ieri però, vista anche la giornata festiva, tutte le corse dalle ore 14 in poi erano esaurite per tutta la parte che era riservata ai prenotati. Chi quindi doveva raggiungere la terraferma dal Lido con la propria auto ha dovuto affidarsi alla roulette russa dell'attesa senza prenotazione, sperando di poter guadagnarsi almeno un "buco" tra i posti rimasti liberi. Qualcuno ce l'ha fatta, non senza difficoltà, altri no e hanno "tuonato" tutto il loro disappunto per una situazione sempre più critica. E anche chi è riuscito a salire lo ha fatto dopo attese di ore. Alcuni sono arrivati in fila alle 20 circa e si sono imbarcati, quasi per il rotto della cuffia, alle 23.20.

Una situazione sempre più critica anche per la capienza dei mezzi che sono impiegati e che non riuscivano, domenica, a smaltire la coda che, ad una certa ora del pomeriggio arrivava fino in via Klinger, ben oltre i chioschi a San Nicolò. Dopo le proteste non è rimasto altro agli automobilisti in coda, attendere le 5 di ieri mattina per la prima corsa del giorno seguente.

Così anche questo collegamento, è partito con il ferry pieno come un uovo, in quanto, oltre all'utenza consueta di quell'ora (in buona parte mezzi pesanti impiegati per il trasporto merci) si è sommato il traffico delle persone rimaste a terra la sera prima. Insomma una notte di inferno tra la gente a dir poco inviperita. I frequentatori del ferry chiedono, con urgenza, il ritorno in servizio del "Lido di Venezia" il più capiente della flotta e delle imbarcazioni più capienti. E ieri nel pomeriggio, ancora tensione perchè è saltata la corsa ferry prevista in orario sempre al lunedì e venerdì dal Lido a Punta Sabbioni senza un adeguato preavviso. Per riportare la calma sono arrivate le forze dell'ordine. Una situazione sempre più "incandescente" 

Ultimo aggiornamento: 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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