CHIOGGIA - Siderurgia, edilizia, illuminazione, sport e, da ultimo, turismo balneare. Sono tanti i settori in cui Gianluca Fasolin, si era cimentato e in tutti la cifra caratteristica della sua attività imprenditoriale era la qualità: tutto doveva essere fatto al meglio, anche se questo significava guadagnare qualcosa in meno.
Fasolin, chi era e cosa faceva
La siderurgia (il commercio di tondini di ferro per l'edilizia) è stata l'attività del padre di Gianluca, da cui hanno preso le mosse le altre iniziative della famiglia. I suoi due fratelli, Stefano e Alessandro, sono i gestori di un rinomato locale del litorale di Sottomarina, il Pepe Nero. Lui aveva diversificato in molti settori: il passaggio all'edilizia era stato, forse, il più naturale. Anche oggi, a Sottomarina, ci sono almeno due grandi complessi abitativi in costruzione ad opera sua; fino a pochi mesi fa, in società con altri imprenditori, anche di Chioggia, aveva gestito l'albergo Rosapetra, a Cortina d'Ampezzo, che ha ospitato personaggi illustri in vacanza nelle Dolomiti (Belen Rodriguez ad esempio); aveva acquisito anche una fabbrica di lampadari e investito nello sport.
Lo Stella Maris e il sogno di Gianluca
Ma l'impresa a cui teneva di più, era la Stella Maris, lo stabilimento balneare ristrutturato sul sito del parco acquatico Idrofollie.
Lo stabilimento comprato per i figli
Il nome del bagno, infatti, accomuna quello della suocera e della moglie (Marilisa) e lui «voleva che fosse il lavoro dei suoi due figli, Edoardo e Gianmarco racconta il fratello Stefano. Non voleva che loro fossero costretti a girare il mondo per trent'anni, come abbiamo fatto noi, che abbiamo iniziato come commercianti». Un obiettivo che perseguiva con tenacia. «Gli ho parlato, l'ultima volta, sabato sera, verso le otto e mezza ricorda ancora il fratello mi aveva detto che la bora aveva creato un po' guai e io gli avevo risposto ma sì, ci pensiamo lunedì. Invece stamattina (domenica, ndr) alle sei e mezza, era già in spiaggia. E poi è successa la disgrazia». Una figura, imprenditoriale e umana, che resterà impressa nella memoria di molti. «Io - aggiunge il fratello Stefano lo ricorderò per tutto: per il suo carattere, per l'attaccamento alla famiglia, per la volontà di fare. Per me non aveva un difetto e porterò dentro per sempre il suo esempio».