Fase 2 e riaperture. Zaia congela le linee guida: «Ci regoliamo sul governo»

Venerdì 15 Maggio 2020
Zaia congela le linee guida: «Ci regoliamo sul governo»

«Inseriremo nell'ordinanza l'apertura di tutto per i bambini e i ragazzi dai zero ai quattordici anni: fattorie didattiche, asili, scuole paritarie, giochi gonfiabili, centri estivi, Grest. Tutto». All'ora di pranzo, dopo aver riferito di una donazione del Club della Lambretta, mostrato nuovi disegni di bimbi e fatto gli auguri a una nonnina centenaria di Cadoneghe, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si rivolge alle mamme e ai papà che da quasi tre mesi non sanno più come far passare il tempo ai propri pargoli. «La tragedia nella tragedia», la definisce il governatore. E ai microfoni delle tv locali che affollano la sala riunioni della Protezione civile di Marghera, annuncia quel che tante famiglie si aspettavano: pur con mille precauzioni - il gel disinfettante, il cambio di scarpe se si entra in locali chiusi, la pulizia dei giochi, i pasti in porzioni singole e sigillate - da lunedì 18 maggio sarà possibile organizzare i centri primaverili. In parrocchia, nelle scuole materne, nelle fattorie didattiche. Ovunque. E poco importa che ancora non ci sia il decreto del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte che autorizza le Regioni a fare da sé: quando quel decreto arriverà, il Veneto sarà pronto. Anche per quanto riguarda l'apertura delle attività per i bambini. «Abbiamo appena fatto una riunione in merito - ha detto il governatore - Lo Stato stanzia 150 milioni a favore dei Comuni per i centri estivi: se li finanziano, vuol dire che i bambini possono andarci. Noi potevamo organizzarci per la fascia d'età 0-6 anni, l'abbiamo estesa ai 14».

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IL RINVIO
La notizia di ieri da Marghera di fatto è una non notizia: le linee guida regionali che l'assessore Manuela Lanzarin aveva annunciato in sostituzione di quelle dell'Inail sono rimaste in un cassetto. «Le abbiamo, ma non le presentiamo», ha detto Zaia, spiegando di voler attendere il decreto di Conte e, quindi, sapere se sarà confermata la possibilità per le Regioni di emanare attraverso i rispettivi Dipartimenti Prevenzione, i propri protocolli. Ovviamente meno restrittivi di quelli dell'Inail e dell'Iss, l'Istituto Superiore di Sanità, che - puntualizza il governatore - comunque sono «discrezionali».

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La strada pare in discesa, un pre-accordo c'è già stato, ma Zaia preferisce cautela. Il liberi tutti, in ogni caso, è confermato: con o senza le disposizioni dell'Inail, da lunedì in Veneto saranno aperte tutte le attività. E si fa prima a dire chi dovrà restare chiuso: i teatri e i cinema per gli spettacoli con il pubblico (ma potranno essere utilizzati per le prove ad esempio da parte di gruppi musicali), i concerti, le sagre, i grandi parchi giochi come Gardaland, in pratica tutto quello che comporta assembramenti. Tutto il resto potrà aprire i battenti: attività commerciali, bar, ristoranti, servizi alla persona come parrucchieri, barbieri, estetiste, palestre, centri sportive, piscine, spiagge.

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D'accordo: ma da qui a lunedì manca veramente poco, a cosa deve attenersi un ristoratore, un barista, un acconciatore per poter riaprire la bottega? Alle linee guida dell'Inail o a quelle della Regione che ancora non si conoscono nei dettagli e che genericamente stabiliscono in un metro la distanza di sicurezza? Zaia ha invitato a «portare pazienza», specificando che l'unica parte incerta è sulla distanza ad esempio tra i tavoli di un ristorante. Dopodiché ha assicurato: se saranno accettate dal Governo, le linee guida regionali non daranno problemi dal punto di vista sanitario ai lavoratori e nemmeno ai clienti. «La sicurezza sarà garantita».
E nell'attesa del decreto di Conte e dell'ordinanza di Zaia, c'è chi si è portato avanti: il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, ha firmato un'ordinanza con la quale ha dato il via libera all'ampliamento degli orari delle attività dei servizi alla persona di barbiere, acconciatore, estetista, tatuatore e piercer.


ORARI LIBERI
Da lunedì 18 maggio come a Vicenza anche a Padova, chi vorrà, potrà tenere aperta la propria attività tutti i giorni della settimana (quindi sette su sette) per un massimo di 13 ore al giorno comprese nella fascia dalle 7 alle 22.

Il provvedimento è stato concordato con Anci Veneto e Upi regionale ed è stato inoltrato a tutti i sindaci della regione come base di partenza per ogni ordinanza, fatte salve eventuali modifiche decise autonomamente dai primi cittadini. A chiedere orari liberi è stato anche il vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, Massimo Giorgetti: «Lasciamo liberi i veneti di fare quello che sanno fare meglio di tutti: rimboccarsi le maniche e lavorare».

Ultimo aggiornamento: 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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