Fase 2, trasporti pubblici. Servizi su chiamata in aiuto alla mobilità pubblica, tornano strisce blu e ztl

Venerdì 8 Maggio 2020 di Michele Fullin
Fase 2, trasporti pubblici. Servizi su chiamata in aiuto alla mobilità pubblica, tornano strisce blu e ztl
Coronavirus. Cosa si può fare per cercare di tornare alla normalità, almeno sotto il profilo della mobilità urbana? Dalla lista Tutta la città insieme è stata organizzata un'assemblea video con una settantina di partecipanti in cui si sono fatte molte proposte. Non necessariamente coincidenti con le iniziative che sta portando avanti l'amministrazione comunale. La parola d'ordine è rete di mobilità di emergenza. Molte associazioni hanno già presentato il progetto alla task force dell'emergenza, con a capo il manager Vittorio Colao. Dalla riunione veneziana sono giunte alcune idee, che il coordinatore Giovanni Andrea Martini sintetizza in mobilità sostenibile con incentivi e mantenimento di un servizio pubblico, forte, eventualmente rafforzandolo con un sistema di corse a chiamata attraverso operatori privati (come vorrebbe fare, su quest'ultimo aspetto, anche il sindaco Brugnaro).

Una delle proposte per far partire la mobilità sostenibile va contro l'impostazione data da Ca' Farsetti. La proposta è infatti ripristinare sia le zone a traffico limitato che le soste a pagamento in terraferma, in modo da incentivare l'uso della bicicletta o gli spostamenti a piedi. Per chi si deve muovere con un mezzo in centro, si chiede di istituire una specie di servizio a chiamata, fatto di minibus e anche di taxi a prezzo contingentato.

«Il Comune di Venezia potrebbe vedere, unico in Italia, una doppia sperimentazione in entrambe le città del suo territorio - spiega Martini - Risparmiare traffico e spostamenti con smart working, vantaggi fiscali per auto aziendali, elettrificazione e ammodernamento del parco mezzi. Siamo disponibili a collaborare nello studio di nuove soluzioni come opposizione responsabile, ma chiediamo il coraggio di cambiare ad una amministrazione che ha solo saputo assecondare l'esistente perché aggravasse i suoi effetti sulla città». 
TRASPORTO A CHIAMATATra le fattispecie innovative di trasporto ci sono iniziative chiamate con vari nomi secondo la città, ma con le stesse caratteristiche: DrinBus (Genova), PersonalBus (Firenze), ProntoBus (Livorno), EccoBus (Alessandria), Radiobus (Milano), Mebus (Torino), Telebus (Reggio Emilia). «Questo consiste nell'utilizzare una flotta di mezzi pubblici di piccole dimensioni (es. minibus) ovvero taxi tali da consentire l'effettuazione di spostamenti personalizzati, portando un certo numero di utenti per volta e gestendo la concatenazione dei percorsi con un certo livello di flessibilità per riuscire a soddisfare tutte le richieste. 

Il tutto, gestito da un software di gestione e navigazione. Nel trasporto pubblico a chiamata si possono identificare differenti modelli di servizio, in base alla flessibilità concessa ed alla complessità del sistema. Ad esempio, la linea fissa a prenotazione, con percorsi definiti ma corse effettuate solo in presenza di prenotazioni, la linea fissa con deviazioni, analogo al precedente, ma nel quale sono ammesse piccole deviazioni sul percorso predefinito; il modello molti ad uno, che raccoglie i passeggeri in punti diversi e li conduce verso una stessa destinazione; il modello molti a molti, che offre la flessibilità più completa sia in origine che in destinazione.

Per il gruppo, che ha raccolto nella serata anche tante lamentele provenienti dalle isole, il trasporto pubblico deve essere potenziato nei fondi statali, visto che per ora il turismo non copre una fetta consistente dei costi.

«Dovranno sicuramente per Venezia essere rivisti i trasferimenti regionali del piano regionale dei trasporti, che vedeva il nostro Comune con uno dei trasferimenti più bassi - aggiunge Martini - a causa della tariffa consistente a carico dei turisti che utilizzavano i mezzi di navigazione, la questione di bilancio dovrà essere affrontata in questo modo, non abbandonando i cittadini». Questo punto, forse, è il più difficile da attuare.
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