Tutti positivi, farmacia chiusa per Covid. Federfarma: «Troppa confusione»

Giovedì 25 Febbraio 2021
Farmacia Fratto a Portogruaro chiusa per Covid

PORTOGRUARO Chiusa per Covid la Farmacia Fratto. Sta destando malumore la notizia della chiusura forzata della farmacia di viale Isonzo, dove tutto il personale è risultato positivo al Coronavirus.

Le condizioni del titolare Francesco Fratto, presidente di Confcommercio Portogruaro, e di tutti i suoi collaboratori non destano al momento preoccupazione. Tuttavia, il coinvolgimento dell'intero staff ha reso inevitabile lo stop del servizio, almeno per i prossimi 10 giorni, il tempo minimo di durata della quarantena. La farmacia è molto conosciuta e frequentata, non solo per la sua lunga storia, iniziata nel lontano 1933 quando il nonno dell'attuale titolare acquistò insieme al fratello una delle tre storiche farmacie del centro, ma anche per la posizione centrale e per lo spirito innovativo che la caratterizza.

Dopo la rabbia esplosa qualche giorno fa tra i farmacisti di San Donà di Piave, la chiusura di un servizio così importante per i cittadini di Portogruaro ha riacceso i riflettori sull'urgenza di programmare la vaccinazione anche per i farmacisti territoriali: nel vicino Friuli Venezia Giulia è già stata avviata perché la categoria è stata inserita tra quelle prioritarie nell'avvio della prima fase, non in tutte le Ulss del Veneto, però, è partita. È una situazione incresciosa - sottolinea Emma Piumelli, presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Venezia -: Quello di Portogruaro era un evento che temevamo fin dall'inizio della pandemia, nonostante tutte le precauzioni di sicurezza adottate. Fin dal primo giorno siamo sempre rimasti in prima linea e negli ultimi dodici mesi abbiamo continuato a ricevere tutti. Ci stupisce che la Regione ci abbia dimenticati. Il tutto nasce da un'interpretazione equivoca - spiega Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto -: Il piano regionale parlava già nella fase 1 di vaccinare i farmacisti del sistema sanitario regionale, ma quasi tutte le Ulss hanno interpretato questa espressione in modo restrittivo, intendendo i soli farmacisti ospedalieri. A riprova della confusione in materia, l'Ulss 1 Dolomiti ha interpretato l'indicazione in modo estensivo, vaccinando tutti i farmacisti.

Ancora diverso il caso dell'Ulss 3 Serenissima, che ha convocato solo una parte di farmacisti. In tutte le altre Ulss, invece, i farmacisti non sono stati considerati. Una difformità di situazioni che genera ulteriore perplessità. Eppure anche le farmacie sono parte del sistema sanitario regionale. Come ci insegna il caso di Portogruaro, c'è il rischio concreto che una farmacia resti con le serrande abbassate, mettendo in difficoltà migliaia di cittadini, molti dei quali anziani. Questa è un'interruzione di un servizio di pubblica utilità. Federfarma Veneto ha chiesto quindi alla Regione di affrontare il tema, inserendo tutti gli addetti delle farmacie nelle categorie da vaccinare quanto prima, già dai prossimi giorni. Intanto, proseguono con un ritmo piuttosto basso le vaccinazioni della classe 41 al nuovo Centro di vaccinazione di popolazione del Portogruarese, allestito al Polins, in via Rivago 69, all'Eastgate Park. Le disponibilità attuali di vaccino ha spiegato il responsabile della campagna vaccinazioni dell'Uls 4 Veneto Orientale, Daniele Carraro ci consentono di fare tra le 160 e 180 vaccinazioni al giorno. Questa settimana lavoreremo dalle 8.45 alle 14.30, e quindi contiamo di superare le mille unità. Finora l'adesione alle vaccinazioni è stata altissima.

Lunedì si è superato il 90 per cento, ieri si è andati oltre l'80 per cento. Il deflusso delle persone ha proseguito Carraro è stato ordinato e questa struttura, benché non molto grande, ben si presta per tale attività. All'esterno del Polins c'è infatti un ampio parcheggio. L'unico punto dolente è ad oggi la difficoltà di raggiungere la sede: il Comune ha installato dei cartelli provvisori con le indicazioni, e la prossima settimana saranno installati quelli definitivi predisposti dall'Ulss. In coda le persone attendono un paio di minuti prima di essere accolte all'interno dai volontari della Protezione Civile, che procedono a verificare la documentazione e invitano le persone a misurare la temperatura corporea utilizzando un termoscanner e ad igienizzarsi la mani. Nella sala più grande ci sono cinque postazioni operative per l'effettuazione dei vaccini. Al centro sono state collocate delle sedie, almeno una cinquantina, in cui poter attendere i classici 15 minuti utili a verificare eventuali reazioni avverse dopo la vaccinazione. Speriamo sia la fine di un incubo - ha detto Angelo, di Portogruaro -: È da ottobre che non esco, se non per visite mediche. Sono molto contenta di aver fatto questa prima dose ha commentato invece Lucia, di San Stino di Livenza, accompagnata dalla figlia che però evidenzia anche un altro problema -: Ho portato la mamma ma non ho potuto lasciare solo a casa il papà, più anziano di lei, perché è disabile. Ho chiesto se anche lui poteva essere sottoposto alla vaccinazione ma mi hanno detto di no. Così sarò costretta a sobbarcarmi altri chilometri. Oggi nel frattempo si inizierà a vaccinare la classe 1940. 

Ultimo aggiornamento: 13:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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