Falsi sordomuti in chiesa, dopo le minacce al parroco aggredito anche il sacrestano

Giovedì 16 Giugno 2022 di Nicola Munaro
Falsi sordomuti in chiesa, dopo le minacce al parroco aggredito anche il sacrestano
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VENEZIA - Martedì le minacce al parroco di San Zulian, San Moisè, San Salvador e San Zaccaria, don Roberto Donadoni: «So dove abiti prete, so che vivi vicino al campanile», gli aveva detto uno dei falsi sordomuti cacciati dalla chiesa di San Moisè, poi identificati dalla polizia locale e puniti con un Daspo di quarantott'ore da Venezia.

Nel primo pomeriggio di ieri, a San Zaccaria, a due passi dalla caserma dei carabinieri, un'altra aggressione, questa volta nei confronti del sacrista della chiesa, colpito sul volto con una cartelletta in plastica, quella usata dai falsi sordomuti per raccogliere le firme e segnare le donazioni. Che si intascano.


IL RACCONTO
John Gomas è indiano, ha 47 anni e da diversi anni è il sacrestano di San Zaccaria. Ieri stava sorvegliando la chiesa, sapeva delle bande di sordomuti che truffano i turisti inseguendoli anche all'interno degli edifici sacri. Se si fossero avvicinati gli era stato detto di mandarli fuori dalla chiesa e di fotografarli per avere delle prove. «Sono andato vicino a fare la foto di primo piano - ha raccontato John Gomas all'esterno della chiesa, ieri pomeriggio - e mi ha colpito sulla faccia con la cartellina, non mi ha fatto male ma è il gesto. Queste persone entrano in chiesa e sono aggressivi con tutti». E quello delle 14.47 non era nemmeno il primo intervento per scacciare i falsi sordomuti dalla chiesa. «Un altro l'avevo fatto poco prima di mezzogiorno - ha continuato il sacrista - mi ha fatto gesti volgari. Non sempre gli stessi, cambiano». Sul caso stanno indagando i carabinieri di Venezia, chiamati dal sacrista subito dopo il colpo subito in chiesa. «È una vera piaga - ha commentato il parroco di San Zaccaria, don Roberto Donadoni - ieri (martedì, ndr) è toccato a me, oggi (ieri, ndr) a un mio assistente e questa è una cosa che mi dispiace ancora di più: vengono tirate in mezzo persone che sono qui per lavorare e dare una mano. Siamo di fronte a bande di persone che si danno il turno, che agiscono e sanno come farlo». Intanto nei prossimi giorni le forze dell'ordine intensificheranno i controlli per fermare i falsi sordomuti.


LA TRUFFA
Il gancio è sempre lo stesso: un foglio da firmare per un'inesistente associazione di aiuto ai sordomuti. Nelle cartelline sono solitamente riportati dei fogli excel con tre diverse bandiere a indicare le diverse lingue. Fatta la firma, al momento dell'offerta agli ignari donatori viene mostrato l'importo delle precedenti donazioni sul foglio, per lo più dai 20 ai 50 euro, con la speranza che il nuovo benefattore segua l'esempio dei precedenti. I soldi tolti dal portafoglio da parte del donatore però non bastano mai. Nell'ottobre 2021 don Donadoni aveva fermato due ragazzi che alcuni giorni prima avevano assediato dei turisti all'interno della chiesa di San Moisè. Avvisato dal sacrestano, don Roberto li aveva raggiunti in fondo alla chiesa per fermarli ma i truffatori, prima di scappare, lo avevano aggredito e minacciato con un pugno, pur senza colpire lui e il suo collaboratore.
 

Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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