Etichetta sessista sui pantaloni da uomo: si scatena la protesta Foto

Sabato 5 Settembre 2020 di Davide De Bortoli
Etichetta sessista sui pantaloni da uomo: si scatena la protesta
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SAN DONÀ - Una questione di etichetta, e anche qualcosa di più. In quei pantaloni da uomo, accanto alle solite immagini che guidano al corretto lavaggio del capo di vestiario, infatti, compare la frase in inglese Give it to your woman che tradotto significa: Dalli alla tua donna. Come se la funzione del lavaggio fosse una prerogativa esclusivamente femminile.

Una piccola scritta, che però non è sfuggita ad alcune giovani clienti che avevano acquistato i pantaloni in un negozio di abbigliamento del Sandonatese. Dopo lo stupore a causa della scritta hanno segnalato l'etichetta al comitato femminista Se non ora quando di San Donà che lo scorso anno ha fondato la Casa delle donne in centro città. Il comitato ha mandato alcune e-mail di protesta al negozio e all'azienda fornitrice del capo, con sede a Bologna.

LA LETTERA APERTA
Questo il testo della lettera aperta: «La frase Give it to your woman tradotto non solo in lingua, ma anche nel messaggio che si intende dare è: dalli alla tua donna, è il suo lavoro. Se questo è un tentativo di umorismo o di strizzare l'occhio alla clientela maschile la cosa è mal riuscita. Se invece il prodotto non è vostro e magari lo avete importato dall'Inghilterra, dove la catena di vendita è sotto accusa per queste etichette sessiste, forse è bene che controlliate con più precisione. L'impressione che se ne ricava è che questo - che voi definite nuovo brand made in Italy - non abbia tutte le caratteristiche necessarie per essere definito un fashion brand né ci sembra che ci sia la cura dei dettagli se non si comprende l'evoluzione sociale nel 2020. Sperando che si tratti di una svista, vi chiediamo di rimuovere tali etichette e sostituirle con le più comuni contenenti solo le istruzioni di lavaggio. Ci farebbe piacere sapere la vostra risposta per girarla a chi ci sta seguendo».



LA RISPOSTA
Dopo la segnalazione i referenti del negozio della zona hanno risposto via mail di aver riscontrato la presenza dell'etichetta in questione solo su cinque capi e che questa era stata rimossa, avvisando anche l'azienda fornitrice.

Dal canto suo l'azienda bolognese ha fatto sapere di «essere dispiaciuta del disappunto» e ha assicurato di voler «provvedere nel minor tempo possibile a risolvere la questione». Il comitato di San Donà fa sapere che il documento è stato condiviso in diversi canali nazionali. «Naturalmente non è nostra intenzione boicottare i prodotti o i negozi che li vendono precisano da Snoq - ma trovare un accordo ragionevole, partendo dal presupposto che forse chi lavora nel settore non ha ben chiare le tematiche di genere. Pertanto attendiamo una risposta concreta nei tempi e nei modi». Questa la posizione ferma del gruppo Se non ora quando e della Casa delle donne accompagnata da una riflessione: «La moda è qualcosa che guarda al futuro, al presente e al passato e - con la sensibilità giusta - può contribuire a cambiare questo mondo in un luogo migliore. Sembra che questa ditta italiana di Bologna, che vende anche nel nostro territorio, sia ferma ad un passato remoto».
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