Camorra in Veneto. Il sindaco di Eraclea si arrende: «Lascio»

Sabato 2 Marzo 2019 di Giuseppe Babbo
Mirco Mestre, sindaco di Eraclea dimissionario

ERACLEA - Le prime voci erano circolate già nella tarda mattinata, salvo essere puntualmente smentite dal vicesindaco Graziano Teso. L'ufficialità è arrivata solo attorno alle 16, quando dalla segreteria generale del Comune sono state notificate a tutti i consiglieri comunali le dimissioni del sindaco Mirco Mestre. È stato questo l'epilogo di una giornata convulsa, durante la quale le notizie sulle sue dimissioni si sono rincorse per diverse ore.  A presentarle all'ufficio protocollo, nel primissimo pomeriggio, è stata la moglie del sindaco dimissionario. Un atto che nelle ultime ore era tutto sommato atteso, anche perché nei giorni scorsi lo stesso Mestre avrebbe fatto spedire, direttamente dal carcere, un telegramma con il quale annunciava appunto l'intenzione di farsi da parte. E ieri si è così consumato l'atto formale dell'intera procedura che, dopo l'arresto dello stesso sindaco assieme ad altre 49  persone ritenute collegate al clan dei casalesi, con lo stesso vicesindaco Graziano Teso finito indagato, spalanca le porte al commissariamento del Comune con la possibilità di andare al voto nel 2020. Tecnicamente per rendere definitive le dimissioni serviranno altri 20 giorni, ovvero un periodo di riflessione al termine del quale Mestre potrà confermare o meno la sua decisione. In mezzo, c'è ancora il Consiglio comunale convocato in seduta ordinaria per dopodomani, lunedì sera, al momento ancora fissato con tre punti all'ordine del giorno: l'approvazione dei verbali della seduta precedente, la ratifica di una variazione di bilancio e poi la discussione di quanto accaduto in questi giorni. Comprese le già annunciate dimissioni dei gruppi di opposizione, con l'obiettivo di evitare lo scioglimento per mafia dell'ente, che a questo punto rischiano di essere una mera formalità. 
COSA SUCCEDERÀCon le dimissioni del sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale cadrebbero in automatico, mettendo così la parola fine all'Amministrazione Mestre dopo due anni e mezzo di mandato. Ma soprattutto dopo dieci giorni sconvolgenti, destinati a rimanere per sempre nella storia di Eraclea. «Le dimissioni del sindaco erano una delle possibilità che avevamo messo in conto in questi giorni commenta a caldo il vicesindaco, Graziano Teso . Per quanto ci riguarda sono una sorpresa, soprattutto dopo aver letto la sua versione dei fatti nell'interrogatorio dei giorni scorsi. Non ci aspettavamo una simile decisione». Difficile per il vicesindaco, che in questi giorni ha fatto di tutto per apparire imperturbabile, prevedere cosa accadrà. «Non possiamo fare delle previsioni aggiunge . L'ipotesi del commissariamento ora è indubbiamente più concreta, però davanti a noi ci sono altri venti giorni nei quali il sindaco Mestre può confermare o meno la sua decisione. Può succedere ancora di tutto. Il Consiglio comunale di lunedì? Rimane convocato proprio perché le dimissioni non sono definitive». 
LA CONFERENZA DEI SINDACIA proposito di sindaci, ieri pomeriggio in municipio a Jesolo si è ritrovata la Conferenza dei sindaci della costa veneziana, senza i rappresentanti del Comune di Eraclea che avevano annunciato la loro assenza. Tra le decisioni varate, anche una ferma presa di posizione contro ogni tipo di mafia tanto che nei prossimi giorni verrà pubblicato uno specifico manifesto. «Si tratta di una condanna unanime hanno detto i sindaci . Non ci riferiamo solo a Eraclea, ma a tutti i recenti fatti avvenuti nel Veneto Orientale. Stigmatizziamo quanto accaduto e ci assumiamo l'impegno di contrastare i metodi mafiosi e di porre particolare attenzione nella difesa dei territori e delle economie». 
 

Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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