Eraclea. Casalesi, l'ex sindaco Teso rischia il carcere: la mossa per evitare la cella

Domenica 23 Aprile 2023 di Nicola Munaro
Casalesi, l'ex sindaco Teso rischia il carcere: la mossa per evitare la cella

ERACLEA - Il suo è stato l’unico ricorso, dei quindici presentati, ad essere ammesso. Lo aveva sottolineato nella sua arringa anche la procura generale che chiedeva di rimandare la sua posizioni in Appello, a Venezia, per un nuovo calcolo della pena. Ma ha fatto tutto la Cassazione, sforbiciando sui 3 anni, 1 mese e 10 giorni decisi in secondo grado e riducendo a 2 anni e 2 mesi la condanna inflitta per concorso esterno in associazione mafiosa all’ex sindaco di Eraclea, Graziano Teso.

Che però rischia comunque il carcere in quanto il reato per cui è arrivata la condanna è definito ostativo dal codice, che quindi non lascia spazio alla sospensione della pena, anche se il totale degli anni da scontare ne prevederebbe la possibilità. 

POSSIBILE ARRESTO

L’arresto - se ci sarà - non è questione di ore: la Cassazione deve notificare a Venezia la sentenza, il pm deve firmare la richiesta di carcerazione e l’ufficio esecuzione del tribunale lagunare (controllato che tutto sia stato fatto secondo i crismi di legge) dà il mandato alle forze di polizia.
Passeranno giorni, quindi, nei quali gli avvocati dell’ex sindaco, i penalisti Dimitri Girotto e Fabio Lattanzi, tenteranno il tutto per tutto depositando in tribunale un’istanza con la quale provare ad evitare il passaggio in carcere per ottenere subito un beneficio. Cardini dell’istanza, la salute complicata dell’ex primo cittadino e la sua età. «Il signor Teso - spiega l’avvocato Girotto - ha 75 anni e si trova in condizioni di salute parecchio complicate e data la sua salute agiremo subito. Almeno il nostro è stato l’unico ricorso ad essere parzialmente accolto: dico parzialmente perché riteniamo che dovesse essere annullata la condanna. C’era l’impossibilità di ridiscutere le valutazioni di fatto del giudice di merito, ma noi avevamo sollevato vizi di contraddittorietà».

Con la sentenza che certifica l’associazione mafiosa a Eraclea diventata definitiva - almeno per quanti hanno scelto il processo in abbreviato - il cardine di ogni ragionamento è, adesso, la mancata concessione della condizionale e la presenza di un reato ostativo. Se in primo o in secondo grado fosse stata determinata la pena nella misura che ieri ha stabilito la Cassazione, anche in un caso simile ci sarebbe comunque stata la possibilità di concedere la sospensione della condizionale, vista l’età e lo stato di salute di Teso. 

COSÌ IN APPELLO

In attesa di conoscere le motivazioni dei Supremi giudici - che dovranno spiegare il perché sia dell’accoglimento del ricorso di Teso e come abbiano quantificato la sua pena - restano in piedi le parole della Corte d’Appello di Venezia per cui l’ex primo cittadino di Eraclea era pienamente consapevole delle caratteristiche mafiose del sodalizio messo in piedi da Luciano Donadio (sotto processo davanti al tribunale Collegiale di Venezia) al quale si mise al servizio per ripagare l’appoggio elettorale del boss. “Donadio ha appoggiato pubblicamente la ricandidatura del sindaco Teso” sottolinea la Corte, ricordando come l’unico avversario politico che contrastò apertamente Teso, Antonio Burato, subì un attentato incendiario. Il corrispettivo dell’appoggio a Teso, fin dalla prima campagna elettorale all’inizio degli anni Duemila, era costituito “da una serie di affari che Donadio e Poles avevano in ballo, tra cui la vendita dell’hotel Victory”, si legge nella sentenza, che parla di “convergente comunanza di interessi”.
In definitiva per il secondo grado di giudizio - confermato in grandissima parte - l’associazione facente capo a Donadio è una “gemmazione della realtà camorristica casalese, dalla quale si è sviluppato un organismo che ha presentato nel tempo caratteristiche proprie, per la sua vitalità in un ambito territoriale diverso, ignaro rispetto a certi codici di comportamento, certi riti e anche certi linguaggi verbali e non, pur mantenendo costantemente collegamento funzionale e sinergico con la camorra di Casal di Principe”.

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci