«Noi, compatti attorno a Mestre. Ecco perché non ci dimettiamo»

Domenica 3 Marzo 2019 di Giuseppe Babbo
Mirco Mestre
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ERACLEA - «Siamo affranti, ma in ogni caso fiduciosi nella giustizia e soprattutto solidali con il sindaco Mirco Mestre». Compatti fino all'ultimo. Le parole sono quelle dell'intero gruppo di maggioranza, consiglieri comunali e assessori, che nel primo pomeriggio di ieri si sono ritrovati in una nuova riunione per sottoscrivere in una nota la loro presa di posizione. Prima di tutto per ribadire la vicinanza al sindaco e difendere allo stesso tempo l'operato dell'Amministrazione. E poi per rispondere alle polemiche degli ultimi giorni. Compresi alcuni attacchi comparsi nei social. E ancora per ribadire, a margine dell'incontro, che domani sera il gruppo parteciperà al Consiglio comunale, rigettando la proposta di dimissioni avanzata delle opposizioni precedute comunque da quelle del sindaco che ora avrà tempo fino al 20 marzo per confermare o meno la sua scelta. Scaduto questo termine, se le sue dimissioni saranno confermate, il consiglio comunale si scioglierà automaticamente e l'ente verrà commissariato con la prospettiva di andare al voto nel 2020. 
IL DOCUMENTO«Siamo solidali con Mirco Mestre al quale abbiamo inviato un telegramma scrivono nel documento i componenti della maggioranza - che esprime la vicinanza nostra e di tanti cittadini di Eraclea, espressa a partire dalla riunione di giovedì scorso e confermata dalle molte iniziative sorte spontanee in questi giorni, compresa una raccolta firme a suo sostegno. Prendiamo atto delle sue determinazioni che accogliamo con pieno rispetto». Dalla maggioranza viene inoltre ribadito la massima fiducia nella magistratura. «E' l'unico organo che avrà il potere-dovere di pronunciarsi aggiungono assessori e consiglieri siamo convinti che l'azione amministrativa sia stata svolta nella massima trasparenza dei procedimenti. Difendiamo l'operato del sindaco e di tutta l'Amministrazione che riteniamo abbia agito da sempre nel rispetto delle regole e nel solo interesse dei cittadini». Poi le risposte verso le polemiche e accuse degli ultimi giorni. 
IL CONTRATTACCO«Siamo basiti nel constatare ancora una volta la violenza verbale di alcuni organi di comunicazione - sottolineano dalla maggioranza - e delle ripetute azioni diffamatorie perpetrate a mezzo dei canali social: le parole possono uccidere le persone, ferire e screditare in modo indelebile e irreparabile una persona e una comunità.

Riteniamo che questa vicenda sia stata strumentalizzata da alcuni media ed esponenti politici in cerca di consensi, dimenticando e bistrattando alcuni principi e garanzie fondamentali della nostra Carta Costituzionale, che tutti sono tenuti a rispettare anche in funzione del ruolo assunto. L'articolo 27 della Costituzione sancisce il principio di non colpevolezza, secondo il quale l'imputato, non può essere considerato colpevole sino a sentenza definitiva, peraltro confermato dall'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Sosteniamo che la presunta innocenza del nostro Primo Cittadino debba essere garantita sia all'interno che all'esterno del procedimento che lo vede coinvolto». Da ciò l'invito a evitare giudizi. Soprattutto in questa fase. «L'astenersi dal giudizio conclude la maggioranza - è dovere civico e massimo esempio di integrità ed onestà d'intenti. Quale principio etico fondamentale del vivere sociale, non può essere declinato all'opportunità del momento o alla persona: deve valere sempre, comunque e ovunque. Momenti come questo, dovrebbero unire e non dividere, non solo a parole, ma nei fatti, a tutela del bene comune e della dignità delle persone».

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