Emergenza acqua, agricoltori e consorzi di bonifica: «Pronti a usare le cave dismesse»

Mercoledì 25 Maggio 2022 di Alvise Sperandio
SICCITÀ Le categorie studiano azioni strutturali per affrontare la carenza d’acqua

MESTRE - Fa un caldo che sembra piena estate e così la siccità, già emersa prepotentemente quest’inverno per la mancanza di pioggia, rischia di diventare un problema serio. Il mondo dell’agricoltura guarda ai prossimi mesi con preoccupazione, mentre la Regione ha dichiarato lo stato di crisi idrica, che in sostanza consentirà agli agricoltori di avere un riferimento se subiranno danni oggettivi. Ieri la presidente di Cia Venezia, Federica Senno, ha inquadrato la situazione: «La siccità non è un’emergenza, è una realtà con la quale dobbiamo convivere». Giovanni Pasquali, direttore di Coldiretti Venezia, parla altrettanto chiaro: «Non si tratta ancora di allarme rosso, in quanto le ultime piogge hanno dato un minimo di respiro, ma di certo c’è una forte criticità per mancanza di acqua dovuta a un inverno anomalo senza precipitazioni in montagna e in pianura. Questa penuria di acqua è un problema molto serio che diventerà grave nei prossimi giorni quando si dovrà irrigare le produzioni in campo in maniera sistematica. Il caldo di questi giorni è tipico di luglio e il vento contribuisce a peggiorare la situazione seccando terra e piante».


RACCOLTO A RISCHIO
Tra meno di un mese ci sarà la trebbiatura del grano e si potrà vedere l’impatto della siccità sul raccolto. Per risparmiare l’acqua e aumentare la capacità di irrigazione Coldiretti ha proposto un progetto “immediatamente cantierabile” per la realizzazione di una rete di piccoli invasi, tipo laghetti, senza uso di cemento, con basso impatto paesaggistico e piuttosto diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente.
Sull’argomento interviene anche Confagricoltura Venezia col presidente Marco Aurelio Pasti: «Nonostante nella media delle annate il Veneto sia una regione fortunata per la disponibilità idrica, le annate problematiche paiono sempre più frequenti. Diventa quindi opportuno affrontare ora l’emergenza, ma anche proseguire l’azione di una gestione sempre più efficiente della risorsa idrica, tanto a livello di infrastrutture, quanto di singole aziende». Sul versante dei Consorzi di bonifica si lavora sia per far fronte al presente, che per progettare il futuro. «La situazione è critica e siamo ormai alle porte della stagione in cui gli agricoltori necessitano di irrigare le colture – spiega il presidente di Acque Risorgive Francesco Cazzaro – Stiamo mettendo a punto un piano per la turnazione dei prelievi così da poter garantire a tutti l’acqua disponibile nei nostri canali. Si tratta di utilizzare la risorsa, mai così ridotta come quest’anno a causa delle poche precipitazioni e delle scarse nevicate in montagna, nel modo migliore, alternando i periodi di irrigazione nelle diverse zone servite dal consorzio».


CAMPAGNA INFORMATIVA
Gli uffici stanno contattando le associazioni di categorie per promuovere una campagna di informazione capillare sul territorio e invitare gli agricoltori a iscriversi al servizio Irriframe, il portale che si sta rivelando uno strumento utile per l’uso oculato ed efficiente dell’acqua fornita dalla rete gestita dai Consorzi di bonifica. «Ma al di là del contingente, servono soluzioni a medio termine», aggiunge Cazzaro facendo riferimento, sul piano strategico, al piano contro la siccità che nei prossimi giorni sarà presentato da Anbi, l’Associazione nazionale che rappresenta i consorzi di bonifica italiani: prevede la creazione di un grande numero di invasi dove trattenere l’acqua quelle poche volte che cade in modo consistente – ad esempio in occasione delle “bombe d’acqua”, come vengono chiamate le precipitazioni brevi ma intensissime, sempre più legate alla “tropicizzazione” del clima – così da poterla utilizzare per i fabbisogni degli agricoltori nei momenti in cui venga a mancare. «Per quanto riguarda il nostro Consorzio – anticipa Cazzaro – l’idea potrebbe essere quella di usare delle cave dismesse presenti sul territorio. Rimane il fatto che la mancanza di acqua sarà una realtà con cui dovremmo misurarci a lungo, visti i cambiamenti climatici in atto. Per questo è importante educare le giovani generazioni al risparmio di un bene così fondamentale per garantire la vita dell’uomo e degli esseri viventi su questa terra».
 

Ultimo aggiornamento: 07:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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