Il corto circuito degli ecocentri: lunghissime code, caos e proteste

Mercoledì 10 Giugno 2020 di Melody Fusaro
Lunghe code all'ecocentro di Spinea
SPINEA - Poco dopo le 8 chi arriva in via Pascoli doveva già mettersi in coda, rassegnandosi a una lunga attesa. Il biscione di auto ha come destinazione l’ecocentro di Spinea, riaperto a fine aprile dopo settimane di chiusura. Quello del lockdown è stato però un periodo di rivoluzione nelle case degli spinetensi che, dopo aver sgomberato cantine e magazzini, a maggio hanno anche iniziato anche a a sistemare giardini e spazi esterni. Per settimane hanno quindi accumulato e accantonato in cantina o in garage mobiletti, elettrodomestici e altro materiale ingombrante che non può essere riciclato conferendolo nelle isole ecologiche. E ora, complice anche il fatto che dalla settimana scorsa si può accedere all’ecocentro senza prenotazione, è scattato il momento di liberarsene e gli orari di apertura previsti da Veritas (che sono gli stessi del periodo pre-covid) sembrano non bastare più. Da due settimane il problema si registra in tanti comuni, in particolare quelli più grandi come Mirano e Portogruaro dove le polemiche sono continue. Tanto che Daniele Giordano della Fp Cgil, Passi Urs della Fit Cisl e Andrea Zaniol di Uiltrasporti, registrando il caos nella viabilità e le difficoltà per i lavoratori dei centri che devono gestire l’assalto e le proteste, avevano lanciato l’allarme chiedendo a Veritas di tornare indietro sulle proprie decisioni e ricominciare a prevedere l’accesso solo su prenotazione. Veritas però ha puntato sulla sensibilizzazione, invitando gli utenti ad avere pazienza o a prenotare l’accesso al sabato.

 LE POLEMICHE Ma le lunghe attese di chi ha provato a smaltire i rifiuti ieri in via Pascoli a Spinea riaccende la polemica.
Gli attivisti di Occhio Spinea hanno pubblicato le immagini delle lunghe code che nel giro di qualche ora sono state sommerse dai commenti. C’è chi racconta di “aver atteso quasi due ore per un mobiletto da smaltire”, chi spiega di aver fatto un nuovo tentativo dopo aver tenuto sacchi di materiale in casa per tre mesi e chi lancia la provocazione: “Poi non arrabbiatevi se qualcuno abbandona i rifiuti”. Qualcuno, che aveva già fatto un simile tentativo nei giorni scorsi, o aveva attesa un’ora lunedì a Mirano, si è arreso subito e ha fatto dietrofront. La proposta, che da Spinea viene rivolta a Veritas, è quella di capire la particolarità del momento e ampliare l’orario di apertura degli ecocentri (attualmente di 4 mezze giornate) fino a quando gli arretrati non saranno smaltiti. Da Veritas però, nel fare presente che non sono stati ridotti gli orari di apertura e che sono gli stessi del pre Covid, chiede agli utenti di avere pazienza: «Presto si tornerà alla normalità - dicono dall’azienda -. Per evitare code e intasamenti, Veritas invita i cittadini a rinviare - per quanto possibile - il conferimento a quando l’afflusso degli utenti sarà ridotto. Il conferimento, vista la stagione, dovrebbe essere infatti limitato agli sfalci, al verde e alle ramaglie, e ad altri materiali il cui smaltimento non è rinviabile. Per gli altri conferimenti è quindi preferibile attendere qualche giorno o prenotare un accesso al sabato, o alla domenica mattina nell’Ecocentro di Mestre». Per gli ingombranti si può chiedere il ritiro a domicilio. Veritas spiega che dopo due mesi di chiusura non stupisce il grande afflusso negli ecocentri: “Lo scorso anno, infatti, sono state raccolte attraverso queste strutture circa 3.300 tonnellate di rifiuti al mese. Nel periodo gennaio-maggio 2020, invece, la quantità è scesa a 2.200 tonnellate al mese. Mancano quindi circa 5.000 tonnellate che evidentemente ora stanno venendo fuori».
Ultimo aggiornamento: 15:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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