La "fabbrica" dei bambini: duemila parti l'anno all'Angelo

Lunedì 3 Dicembre 2018 di Maurizio Dianese
La "fabbrica" dei bambini: duemila parti l'anno all'Angelo
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MESTRE Sempre più nati e sempre meglio curati. All’ospedale dell’Angelo il numero dei nuovi nati quest’anno supererà la soglia delle 2 mila unità e raggiungerà – ma forse addirittura supererà – Treviso, che solo 10 anni fa faceva il triplo dei parti di Mestre. In compenso a Venezia centro storico si nasce invece sempre meno e anche quest’anno, se va bene, i parti saranno 329. Il che riapre la questione di sempre e cioè se abbia senso continuare a tenere aperto il punto nascite di Venezia che è al di sotto del numero minimo di nascite certificato dall’Organizzazione mondiale della sanità, 500 all’anno. 
Uno standard stabilito per ragioni di sicurezza. Per fortuna che i medici per conto loro ci mettono una pezza e tutte le gravidanze a rischio vengono mandate direttamente a Mestre.
Ma non si nasce solo tanto e bene a Mestre, si viene anche curati bene. Lo certifica il Ser – sistema epidemiologico regionale – che ogni anno rilascia le statistiche sugli ospedali di tutto il Veneto. Ebbene, Mestre sta scalando anno dopo anno le vette in tutti i settori – nelle tabelle del Ser il punto di eccellenza è il colore verde e l’ospedale di Mestre è addirittura verde bottiglia in tanti reparti - ma brilla per l’appunto sui parti e sulle malattie del sistema cardiocircolatorio, che restano, nel mondo occidentale, la prima causa di morte.
Prendiamo l’infarto: a Mestre la mortalità entro i primi 30 giorni dall’infarto è del 5,2 per mille, a Treviso del 5,7, a Padova dell’l1,6. Solo San Donà di Piave fa meglio di Mestre con un 4,6, ma si tratta di un ospedale piccolo e comunque il primario di San Donà di Cardiologia, Franco Di Pede, guarda caso viene da Mestre ed è della scuola del prof. Eligio Piccolo. Anche lui come il dott. Fausto Rigo che dirige Cardiologia all’Angelo, segno evidente che la scuola di Piccolo continua a dimostrare sul campo le sue qualità.
Va un po’ peggio invece l’ospedale di Venezia con un 12,1 per mille di mortalità sull’infarto che è decisamente alto soprattutto tenendo conto dei volumi, Mestre infatti tratta 400 e passa pazienti all’anno mentre Venezia cura una ottantina di infartuati all’anno.
Anche per quanto riguarda lo scompenso cardiaco la cardiologia di Mestre è ai primi posti in Veneto con una mortalità a 30 giorni del 3,8 contro un 4,5 di Venezia, un 18,4 di Vicenza, un 8,4 di Padova, un 8,9 di Treviso. Il confronto, anche in questo caso va fatto con i grandi ospedali dal momento che Mestre è un hub cioè un ospedale di riferimento provinciale come Padova, Treviso, Vicenza, Rovigo e Verona.
Venezia centro storico invece fa meglio di Mestre in ortopedia almeno per quanto riguarda gli interventi in caso di frattura del femore. A Venezia nel 70,2 per cento dei casi sono riusciti ad intervenire entro due giorni, a Mestre solo nel 62,5 per cento dei casi, ma bisogna tener presente che Mestre a fine anno totalizzerà 265 interventi e Venezia invece 216. Tenuto conto del numero di abitanti, però, il fatto impressionante – la spiegazione è l’età molto elevata - è il numero di fratture del femore in una città che ha meno di 50 mila abitanti come Venezia.
Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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