Due ragazzi con la maglia del Venezia passeggiano in strada, coppia di adolescenti li aggredisce a calci e pugni in pieno pomeriggio

Domenica 30 Ottobre 2022 di Tomaso Borzomì Nicola Munaro
Due ragazzi con la maglia del Venezia passeggiano in strada, coppia di adolescenti li aggredisce a calci e pugni in pieno pomeriggio
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VENEZIA - È successo ancora, ieri sera. Attorno alle 19, in zona San Giovanni Grisostomo, una coppia di ragazzi con la maglietta del Venezia è stata aggredita prima a parole e poi a calci e pugni da altri due giovanissimi sotto gli occhi increduli di centinaia di persone che affollavano la zona in quel momento.

A nulla è servito che i due aggressori fossero separati dagli adolescenti, perché pochi metri dopo il pestaggio è ricominciato fin quando i due violenti se ne sono andati. Sul caso - denunciato anche in un post del Gruppo25Aprile - indagano i carabinieri.

SCIA DI VIOLENZA

Tre pestaggi in meno di una settimana, un bilancio che non lascia sereni i residenti della zona della Strada Nova. Domenica scorsa un ragazzo di San Marino era stato assalito da un gruppetto di bassanesi poco prima di cena per degli apprezzamenti verso la ragazza, che hanno fatto da prologo all'aggressione del giovane fidanzato.
Venerdì invece un cinquantenne napoletano è stato preso a pugni per un episodio che, apparentemente, sa di violenza gratuita. La ricostruzione della polizia non punta sulle baby-gang, ma racconta che a scatenare l'aggressione è stata una parola di troppo ripetuta dalla vittima: il napoletano, infatti, si era trovato faccia a faccia con due coppie di residenti che discutevano in veneziano tra loro. Il napoletano avrebbe ripetuto alle due ragazze che erano con lui una parola in veneziano sentita durante la lite. Il veneziano se n'è accorto e, trovandoselo di fronte, lo ha colpito al volto con un pugno per poi andarsene. Dai residenti trapela un po' di timore, soprattutto perché la zona è presa d'assalto da un turismo che in questi giorni si sta intensificando. È infatti evidente che il ponte di Ognissanti sta richiamando in laguna persone da tutta Italia e non solo. In queste ore è un'orda quella che si riversa in città dalla stazione, passando per Lista di Spagna, fino alla Strada Nova.

L'ANALISI

Sul tema caldo della sicurezza in laguna interviene Marco Agostini, comandante dei vigili veneziani: «È incomprensibile, si possono fare molte considerazioni, tra cui parlare di disagio giovanile post-pandemia. Ci sono comportamenti non giustificati, asociali, che in altre realtà si tramutano in coltellate, perché la violenza non è che sia un fenomeno solo veneziano, ma nazionale». In una città in cui storicamente non si rilevavano gravi danni al tessuto sociale, evidentemente le cose stanno cambiando. Perché se fino a quindici o vent'anni fa i rischi maggiori erano legati nell'imbattersi in qualche ubriaco, che magari voleva condividere il bicchiere della staffa, oggi le cose sono cambiate. In peggio. E anche lo stesso comandante dei vigili è concorde: «Saranno circa dodici-tredici anni che le cose sono cambiate. Dai bulletti che chiedevano sigarette e se non le ottenevano tiravano pugni la situazione è peggiorata». Forza dei social, dell'esposizione mediatica e della facilità con cui le immagini vengono divulgate.
Un paradosso, visto che alla fine diventa anche più agevole il lavoro degli inquirenti, che oggi possono contare su più strumenti a disposizione per comprendere chi siano gli autori di atti violenti. «Bisogna considerare anche l'effetto emulazione, che deriva da una comunicazione molto facile. Oggi tutto gira velocemente, con una risonanza elevata, inducendo in un effetto-imitazione», continua Agostini. Secondo il comandante dei vigili la base sta nei comportamenti in famiglia, perché è proprio da lì che l'educazione parte: «Si potrebbe parlare in generale di caduta dei valori, ma in famiglia magari un aspetto educativo più stringente potrebbe far bene, non è che i figli abbiano sempre ragione a priori, alle volte possono anche sbagliare».

IL RUOLO

Del resto, è altrettanto risaputo che se una volta le famiglie affidavano ad esempio i propri figli a figure come insegnanti, oggi la medaglia si è rovesciata. Gli stessi docenti hanno oggi timore di esser vittime di denunce e se qualcuno se la prende con qualcun altro, spesso questi non sono i figli, difesi a spada tratta, sempre e comunque. Il risultato di un disagio è quindi proprio quello che sta accadendo oggi, cioè la necessità di trovare soluzioni a un problema sociale che sta sfociando in violenza. Gli esempi di campo San Geremia, della Ca' d'Oro e San Giovanni Grisostomo sono gli ultimi di una serie che si spera si arresti quanto prima.
 

Ultimo aggiornamento: 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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