Sul Frecciarossa diretti a Venezia con oltre un chilo di droga in pancia

Giovedì 17 Ottobre 2019 di Massimo Rossignati
I due corrieri della droga sono stati bloccati dalla Polizia ferroviaria: erano diretti a Venezia su un Frecciarossa
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Erano diretti a Venezia i due corrieri della droga fermati nella notte tra martedì e ieri alla stazione ferroviaria di Verona
con in pancia 1,3 chili tra cocaina ed eroina. Ad arrestarli, gli uomini della Guardia di finanza e della Polizia ferroviaria di Verona, che ora stanno cercando di capire dove fossero destinati nel Veneziano gli ovuli di droga che i due narco-trafficanti, un uomo e una donna di nazionalità nigeriana, rispettivamente di 33 e 22 anni, stavano trasportando.
I due viaggiavano a bordo del treno Frecciarossa proveniente da Genova e diretto appunto a Venezia. Gli uomini della Polizia ferroviaria veronese sono rimasti subito insospettiti dall’atteggiamento guardingo dei due extracomunitari durante il rapido giro di controlli effettuato a bordo del treno assieme ai Finanzieri scaligeri. E i dubbi sono diventati ancora più forti allorquando i due, incalzati da una serie di domande circa i motivi della loro presenza sul treno, hanno mostrato segni di nervosismo e insofferenza, affermando di avere un regolare permesso di soggiorno in Italia. A quel  punto gli agenti hanno deciso di approfondire i controlli invitando i due cittadini nigeriani a scendere dal treno. Informata subito la locale Autorità giudiziaria si è proceduto con i necessari accertamenti.
Il comportamento dei fermati ha fatto intuire che i due avessero potuto ingerire ovuli contenenti stupefacente e pertanto sono stati accompagnarli negli ospedali di Verona e San Bonifacio per gli esami medici. 
Le radiografie a cui sono stati sottoposti hanno, in effetti, confermato la presenza di numerosi ovuli che i due avevano ingerito prima di salire a bordo.

La sostanza stupefacente trasportata è del tipo cocaina (645 grammi) ed eroina (617 grammi), per un totale complessivo di 112 ovuli. I due a quel punto sono stati arrestati con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e associati presso la Casa circondariale di Verona, dove sono a disposizione dell’Autorità giudiziaria scaligera. I cosiddetti “bodypackers” rischiano una condanna la cui pena massima può raggiungere anche i vent’anni di carcere e una multa di 260mila euro.

Ultimo aggiornamento: 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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