Subito il Mose e stop alle case per turisti. Il dossier Venezia unisce la Camera

Mercoledì 20 Novembre 2019 di Melody Fusaro
Subito il Mose e stop alle case per turisti. Il dossier Venezia unisce la Camera
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VENEZIA - Fronteggiare l'emergenza con interventi e finanziamenti non solo per Venezia ma anche per Chioggia, finire il Mose entro il 2021, aggiornare e rifinanziare la legge speciale per la città metropolitana di Venezia.
La Camera dice sì quasi all'unanimità (solo tre i voti contrari dal gruppo misto) a una mozione unitaria, che ha come promotori e primi firmatari Nicola Pellicani (Pd) e Renato Brunetta (Forza Italia) e che unisce 5 o 6 diverse proposte avanzate da tutti i partiti. Nel testo i deputati elencano i danni provocati dalla sequenza di maree eccezionali che nei giorni scorsi ha devastato Venezia, Chioggia e tutto il litorale veneziano per poi presentare una serie di richieste al governo. Pellicani, Brunetta e gli altri firmatari chiedono innanzitutto di individuare le risorse per far fronte ai danni, tramite risarcimenti ma anche applicando sgravi fiscali o prevedendo sospensione o rateizzazione di bollette, mutui e prestiti, estendendo inoltre al comune di Chioggia lo stato di emergenza dichiarato per Venezia, il 14 novembre, dal consiglio dei ministri. 
 
L'ITER«Seguendo l'armatura del testo che ho predisposto per il Pd, prima è stata raggiunta l'intesa con le forze di maggioranza e poi anche con Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia che hanno proposto le loro integrazioni - spiega Pellicani - Insieme abbiamo deciso di chiedere al governo un impegno sui principali temi della città, compresi quelli contenuti nel dossier Venezia. Perché non è sufficiente affrontare il problema solo nell'ottica di far fronte all'emergenza di queste giornate ma serve uno sguardo più ampio sul tema della salvaguardia. E l'unanimità è significativa in una stagione in cui prevale solo la conflittualità e la polemica tra le forze politiche». 
Il sì unanime arriva per esempio alla richiesta di aggiornare e rifinanziare la Legge speciale per la città metropolitana di Venezia, individuando le opportune fonti strutturali di finanziamento, predisponendo un piano organico di interventi di manutenzione urbana diffusa, ecologica, infrastrutturale ed edilizia della città storica per la salvaguardia della laguna, e di dare il via libera anche a misure di limitazione degli affitti turistici e per il ripopolamento della città. Si chiede poi di concludere il Mose entro i tempi previsti (il 31 dicembre 2021), di arrivare a un progetto alternativo per le grandi navi, di estendere l'Art bonus al Comune di Venezia e all'area compresa nella legge speciale e di istituire in città un Centro Internazionale sui Cambiamenti Climatici, per valorizzare il patrimonio di conoscenze maturate da soggetti pubblici e privati, che porti avanti studi e ricerche sui temi della vulnerabilità e dell'adattamento ai cambiamenti climatici nell'ambito della salvaguardia della città di Venezia.
PELLICANI«È molto importante che la Camera abbia condiviso la volontà di affrontare in modo unitario il Dossier Venezia - aggiunge il deputato Pd - che riguarda la Legge Speciale, il turismo, le grandi navi, il moto ondoso ma anche l'operatività del Porto e perciò all'escavo dei canali, nonché alle Bonifiche a Porto Marghera e alla pulizia dei suoli inquinati. Oggi il Parlamento ha dimostrato di avere Venezia nel cuore, però ora attendiamo fatti concreti dal governo». 
In tutto 13 richieste per Venezia, che comprendono anche Zes e imprese. La Camera ha chiesto al governo di assumere iniziative per contribuire alla migliore valorizzazione dell'industria creativa e culturale veneziana e in generale della comunità di innovatori locali, per fare di Venezia anche un luogo capace di attrarre imprese e iniziative economiche legate alla produzione di cultura, come start up innovative e nuove professioni intellettuali, a partire dal sostegno ufficiale allo Strategy Innovation Forum, come richiesto in un intervento su Il Gazzettino da Carlo Bagnoli, professore di Innovazione strategica a Ca' Foscari e fondatore dello Strategy Innovation Forum, cancellato lo sorso fine settimana per l'acqua alta. 
BRUNETTAPer Brunetta il sì unanime è un motivo di speranza: «In passato Venezia è stato un elemento divisivo ma questa volta abbiamo lavorato tutti insieme, mettendo da parte le visioni diverse con l'obiettivo di dare un messaggio unitario al nostro Paese. Vogliamo dare un segnale di inversione di tendenza su Mose, su Alitalia, su Ilva, e tutte le infrastrutture. Dare una risposta da subito alla domanda della gente, dei veneziani, dei commercianti, degli artigiani». Il deputato veneziano chiede l'impegno di tutta la comunità nazionale affinché l'opera del Mose entri in funzione da subito, in ragione delle maree ordinarie che ci saranno nei prossimi mesi, per mostrare alla gente quello che si è fatto, come si sono spesi i soldi e perché. «Bisogna mettere un punto di fine a questa eterna procedura di progettazione e realizzazione che ha preso troppi decenni della nostra vita - conclude Brunetta - Da questo punto in poi, solo ordinaria e straordinaria manutenzione per tutelare i centri abitati». 
Melody Fusaro
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