VENEZIA - Un test per verificare l'efficienza dei controlli ai varchi dell'aeroporto Marco Polo di Tessera.
È una delle ipotesi alle quali stanno lavorando gli investigatori della Digos dopo l'avvenuto arresto, domenica, di una trentenne con passaporto dell'Arabia Saudita nel cui bagaglio a mano sono stati rinvenuti due proiettili utilizzabili da kalashnikov calibro 7.62.
Il fascicolo d'inchiesta è stato preso in carico dalla Procura antiterrorismo, coordinata dal procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito, il quale ieri mattina ha precisato che le indagini saranno accurate nel tentativo di scoprire i retroscena di una vicenda che, per il momento, continua ad avere molti aspetti oscuri ed inspiegabili.
Nell'interrogatorio di convalida dell'arresto, l'indagata ha raccontato di non sapere come quei proiettili siano finiti nel suo bagaglio a mano, aggiungendo però di averlo smarrito e, di conseguenza, facendo intendere che qualcuno avrebbe potuto inserire i proiettili in sua assenza.
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