DOLO - Aveva 55 anni e da otto combatteva come una leonessa contro la Sla. Una malattia subdola e devastante che se l’è portata via spegnendo il suo luminoso sorriso. Monica Guglielmo, che lavorava al Caaf di Dolo, ha scelto la sedazione ma prima di chiudere per sempre i suoi vivaci occhi sulla vita, che ha amato fine alla fine e nonostante tutto, ha pianificato le sue ultime volontà: le sue ceneri saranno sparse nella laguna di Venezia che tanto amava.
Addio Monica
Monica, originaria di Monselice, abitava in via Pastore a Vigonza da 18 anni e nel 2015 le era stata diagnosticata la Sla.
Nel 2015, al termine di una serie di accertamenti, è arrivato il verdetto: Sla. «Ti svegli un giorno e il mondo sembra che giri senza controllo, ma ti dici che non sarà nulla – continua Alberto - Ma da quel giorno devi usare i bastoni e dopo poco il deambulatore. I mesi passano e poi la malattia ti ruba le gambe e poi le braccia. Poi tocca alla schiena e comincia il dolore forte continuo, lancinante, fatichi a deglutire, a bere un sorso serenamente e poi ad articolare un discorso, e intanto il dolore diventa un compagno di viaggio insopportabile. Infine, con la calma degna del peggior carnefice, la malattia ti ruba la parola e il respiro ma ti lascia la consapevolezza che il tuo orizzonte si sta facendo ogni giorno più breve».
LE PASSIONI
Monica amava lo sport, le camminate in montagna, il mare; adorava i gatti, leggere romanzi gialli e praticare la voga alla veneta e lo sci, andare in bicicletta. Monica amava la vita e ha continuato ad aggrapparsi alla sua fino all’ultimo, nonostante la malattia. Un nemico subdolo e sleale che però non le ha spento il sorriso. L’ultimo saluto a Monica dovrebbe essere celebrato sabato nella sala del commiato del Cimitero Maggiore di Padova.
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