Il giudice concede l'affidamento in prova ai servizi sociali a Doina

Sabato 28 Gennaio 2017
Il giudice concede l'affidamento in prova ai servizi sociali a Doina
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VENEZIA - Ha ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali Doina Matei, la 31enne romena che nel 2007 a Roma uccise con un'ombrellata nell'occhio Vanessa Russo, 23 anni, durante una lite scoppiata in metropolitana. Il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha accolto la richiesta del suo legale, Carlo Testa Piccolomini. La donna vivrà in una casa a Mestre messa a disposizione dall'Uepe (Ufficio di esecuzione penale esterna) e vi rimarrà fino a febbraio 2020, data prevista per la fine della pena.

Il tribunale ha fissato una serie di prescrizioni che Matei dovrà osservare rigorosamente, pena il ritorno in cella. Potrà uscire di casa dalle 6 alle 22, non potrà allontanarsi dalla città e le saranno vietati i viaggi all'estero. Non le sarà permesso, in particolar modo, di utilizzare social network, neanche con una identità fittizia. L'obbligo deriva dal fatto che il regime di semilibertà si era interrotto nell'aprile scorso dopo che la romena aveva postato su Facebook alcune foto di lei sorridente al mare, circostanza che aveva suscitato l'indignazione dei familiari della vittima. In quella occasione il Tribunale aveva sospeso la semilibertà, salvo poi riconfermarla ritenendo l'errore commesso non così grave da «incidere in profondità nel processo rieducativo in corso».

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