Venezia, smog in Rio Novo: divieti prorogati fino a febbraio

Mercoledì 18 Dicembre 2019 di Tomaso Borzomì
Venezia, smog in Rio Novo: divieti prorogati fino a febbraio
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VENEZIA Le limitazioni alla circolazione in rio Novo resteranno in vigore da ieri fino al 29 febbraio. Lo ha deciso il Comune, che ha emanato l'ordinanza in quanto si sostiene che qualche effetto sulla distribuzione degli inquinanti nell'aria ci sia stato e che entro la scadenza di febbraio l'Arpav si è impegnata a sviluppare un modello matematico che descriva la dispersione delle sostanze rilasciate dai motori nella zona considerata. Per questo, oltre a rinnovare l'ordinanza del 16 novembre, l'amministrazione ha disposto anche la sospensione del turno integrativo taxi negli stazi di Ferrovia, Rio Novo e Piazzale Roma con il conseguente divieto di effettuare operazioni di servizi extra turno di carico e scarico passeggeri, sosta operativa e non operativa presso le cavane.
 
GLI ABITANTII residenti intanto insistono a dire che rio Novo è una delle zone più inquinate del nord Italia. Fabio Mozzato, residente nella zona del rio Novo diventato attivista definisce aberranti le dichiarazioni delle categorie del trasporto e chiede interventi anche drastici per tutelare la salute dei cittadini.
«Vedo scrivere cose aberranti da parte di alcuni signori che cercano escamotage per tirare acqua al loro mulino, ma non capiscono che i primi a rischiare la pelle sono loro» spiega. Dopo anni di battaglie, Mozzato è riuscito ad avere i dati sui rilevamenti delle centraline: «Il biossido di azoto è tra i livelli più alti del lombardo-veneto, come successo il 4 ottobre scorso. Nel 2018 la media annua è stata superata del 27%. Per non parlare dei rumori, monitorati e fuori norma». A suffragio della sua tesi, il residente spiega: «Si sono svolti due test il 23 e 24 settembre scorsi, un giorno in cui transitavano i taxi e l'altro i mototopi, i dati in mio possesso dimostrano che ad inquinare maggiormente sono proprio i taxi, perché sono di più». Diverso il discorso sui trasportatori: «Sono meno e concentrati sulla fascia oraria che va dalle 7 alle 10». Per Mozzato il problema è grave e va risolto: «Chi dice che non c'è inquinamento dice il falso. Il 9 novembre scorso il rio Novo è stato chiuso se non per le emergenze, finalmente si è scesi a 32 microgrammi, sotto al limite di legge. È evidente che quindi, chiudendo il traffico, si rientra nei limiti». Oltre a questo il residente si dice preoccupato per la salute di chi abita la zona e di chi ci passa per lavoro: «Non è vero che non sono stati diramati allarmi, perché l'Ulss 3 lo ha dichiarato attraverso il dipartimento prevenzione il 20 luglio 2018, invitando Comune e Regione a provvedere anche con la chiusura dei rii. C'è da preoccuparsi per le malattie, questi signori scherzano col fuoco per il denaro». Ma il rio Novo non è l'unico anello debole dell'inquinamento lagunare per Mozzato: in Canal Grande, con tutto il traffico che c'è e oltre a trasportatori e taxi ci sono anche Actv e Alilaguna. 
«Sarebbe da monitorare anche quello - conclude - ma forse c'è paura che venga fuori il pandemonio, con 30 milioni di turisti all'anno che ci sono». 
Tomaso Borzomì 
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