Discoteche, i gestori: «Riapriamo in estate ma solo all'aperto». Le precauzioni

Sabato 3 Aprile 2021 di Giuseppe Babbo
Muretto 2020
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JESOLO «Puntiamo ad aprire le discoteche della costa per l'estate».

Ad annunciarlo è Franco Polato, presidente provinciale Fipe-Silb Confcommercio (la realtà che tutela gli imprenditori del mondo della notte), nei giorni scorsi eletto anche nel direttivo nazionale. Persa irrimediabilmente la Pasqua, periodo che in genere segnava l'apertura stagionale dei locali della costa, ora l'unica speranza è quella di aprire almeno per l'estate. Mondo del divertimento ancora chiuso, chi riuscirà ad arrivare nel litorale dovrà accontentarsi delle passeggiate al mare. Sempre con obbligo di mascherina e rispetto del distanziamento. Per l'apertura dei locali, tutto è rimandato a data da destinarsi, ma la speranza è quella di avere a breve una data da segnare nel calendario.

ASPETTATIVE Ad alimentare l'aspettativa sono gli esperimenti dei giorni scorsi in Spagna e in Olanda, con l'organizzazione di due concerti live per 5 mila persone: nel biglietto d'ingresso è stato compreso anche un covid test e mascherine di alta qualità, il cui uso è stato obbligatorio. Chi è risultato positivo non ha potuto accedere all'evento, per tutti gli altri è stata creata una bolla che ha permesso di vivere il live. Una soluzione che nei prossimi mesi potrebbe essere attuata anche nei locali del litorale e delle spiagge.

INCONTRO «Mercoledì sarà a Roma dice Polato per una riunione del Silb convocata per questo argomento: analizzeremo i risultati ottenuti in Spagna e Olanda che sembrano essere molto incoraggianti e che accendono uno spiraglio di speranza per aprire almeno quei locali che hanno spazi all'aperto, per quelli che non hanno alcuna area esterna se ne riparlerà a ottobre». Ma già la possibilità di tonare a ballare sulle piste all'aperto è destinata a segnare un punto di svolta dopo un anno durissimo. «Ovviamente ci dovranno essere aggiunge il presidente del Silb provinciale una lunga serie di adempimenti, come l'esecuzione del covid test, il distanziamento e l'uso della mascherina. Noi siamo al lavoro da un anno per avere un protocollo sanitario, siamo pronti a fare la nostra parte».

Riaprire locali e discoteche vorrebbe dire permettere al settore di affrontare concretamente la situazione di estrema difficoltà che dal febbraio 2020 ha colpito il settore. «Da più di un anno prosegue Polato stiamo vivendo gravi problemi che stanno mettendo il nostro settore in ginocchio. Siamo fermi da tantissimi mesi, eccetto la parentesi estiva per alcuni, e la prospettiva più spaventosa è la nostra scomparsa. Purtroppo con le regole attuali non è possibile riprendere alcuna attività, noi abbiamo anche avanzato delle proposte per una riapertura in sicurezza, vista la situazione le soluzioni non sono facili. Lo dico con il massimo rispetto per quanto sta accedendo a livello sanitario, noi ora faremo le valutazioni su quanto sperimentato a Barcellona e Amsterdam e poi agiremo di conseguenza presentando delle proposte concrete al governo». Da registrare che nella Città Metropolitana di Venezia sono una trentina le imprese che aderiscono al Silb, per oltre mezzo migliaio di addetti, alcune delle quali hanno già annunciato che non apriranno più. «Continuiamo a chiedere a gran voce gli indennizzi conclude Polato finora sono arrivate briciole con cui si può fare poco e tanti proclami non seguiti da fatti. È necessario un cambio di passo, altrimenti moriamo. Se dobbiamo stare chiusi, stiamo chiusi, ma servono sostegni adeguati e immediati. Inoltre, per quando sarà di nuovo possibile aprire, chiediamo da subito una riforma del regime dell'Iva e della Siae: paghiamo rispettivamente il 22% e il 20%, la nostra richiesta è di applicare il dimezzamento dell'aliquota».

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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