Discoteca "Tnt", cinquant'anni tra dj e disco music nei ricordi della famiglia Anzolin

Venerdì 16 Dicembre 2022 di Marco Corazza
La discoteca Tnt, da cinquant'anni sulla breccia

PORTOGRUARO - “Facciamo 50”, alla discoteca Tnt di Lugugnana di Portogruaro arrivano i grandi dj con Orietta Berti. In occasione dei 50 anni dello storico locale, voluto dalla famiglia Anzolin che ne è ancora proprietaria, nel weekend ci saranno due grandi eventi. Tra gli ospiti anche Max Ferri, lo storico direttore artistico con il compianto dj Marzio Dance che aveva rilanciato il locale negli anni ‘80.

«Non era ancora la primavera del 1988 quando arrivò Marzio Dance - racconta la famiglia Anzolin - Nonostante il rinnovo importante, il locale non aveva portato i risultati sperati. L’apertura in ritardo, forse l’inesperienza, non avevano permesso il successo. Una volta nei locali quando le cose non andavano si tendeva a dare la colpa al dj resident anzi al dj di tutte le sere perchè il termine resident e guest ancora non esistevano. Così noi rispettiamo la regola e proviamo a cambiare. In quei tempi acquistavamo le orchestre da un impresario di Ferrara: Rino Cavallari che, interpellato, ci programma 3 dj differenti, uno per il venerdi, uno per il sabato e uno per la domenica». Il dj del sabato era Marzio Dance, un dj che faceva uno show avveniristico per quei tempi, con tanto di campionatore dove erano memorizzate strofe delle canzoni o che usava addirittura per campionare dei live, parti dei dischi che utilizzava poi per mixare. Allo show partecipava un ragazzo di colore, Frankie Roberts che rappava sui dischi, ad accompagnarli c’era il loro manager Tiziano Fanfani. 
 

LA NASCITA
«Durante la serata, in casa i discorsi su questo dj erano entusiasti - ricorda il direttore artistico Max Ferri - c’era l’intenzione di rifarlo. Così ci sono dei colloqui con Tiziano e vengono programmati tutti i venerdì e sabato di febbraio e marzo e vengono stampati anche dei flyers: una novità per quei periodi”. Si arriva così al primo venerdi di febbraio con Marzio Dance in consolle, Tiziano e un giovane che seguiva Marzio: Massimo Ferri.
 

LA LITE
«A fine serata Tiziano comunicò a Benito Anzolin e ai figli che le date non si potevano più fare - spiega Max Ferri - probabilmente il manager aveva preso altri accordi.

Scatta ovviamente la lite, volano parole grosse e Tiziano manda me e Marzio a cercare i Carabinieri. Ricordo che siamo partiti. Quando dopo 500 metri siamo arrivati all’incrocio di Lugugnana, ci siamo guardati intorno e siamo tornati sui nostri passi». Ciononostate la lite non portò più a nulla. Arriva l’estate, il locale è nuovo e ha bisogno di una persona come Marzio, come si fà? «In qualche modo recuperiamo il numero di telefono sia di casa che il numero di casa della suocera di Marzio - ricorda la famiglia Anzolin - Benito, il nostro papà, chiama con la voce camuffata Marzio e gli chiede un appuntamento, si vende come il titolare di un locale di Brescia... i contatti si intensificano finché si danno appuntamento all’uscita dell’autostrada di Scandicci». Nessuno dei figli volle però accompagnare il patron Benito: «Sei matto, quando ti vedrà se ne va e ti lascia lì, magari c’è anche Fanfani e litigate di nuovo». Alla fine, ignaro e inconsapevole ad accompagnarlo ci va il più piccolo. «Lo sguardo di Marzio quando vide arrivare papà non era di sorpresa - ricorda Silvio, il figlio più giovane - tanto che Marzio ci disse che immaginava fossimo noi. Secondo me, ma non ebbi mai avuto modo di chiederglielo, l’aveva capito sin dalla prima telefonata. Ci condusse in un “fondo”: un magazzino di vestiti dove svolgeva la sua attività, suo cognato Massimo. Marzio ci accolse con un’apertura di pensiero che non solo aveva superato l’incidente avvenuto ma che traspariva interesse e fiducia per la tenacia con il quale nostro padre l’aveva cercato. Rientrammo a casa con l’accordo, con nostro fratello Fausto che si mise a battere a macchina il contratto per poi spedirlo a casa di Marzio, dentro una busta». Il contratto di Marzio Dance tornò indietro a breve dentro una busta marrone, di quelle da pacchi. «Iniziò tutto da lì, se non ci fosse stato quel litigio non sarebbe successo nulla» ricorda la famiglia Anzolin. Una storia di successo che dura a distanza di mezzo secolo. 

Ultimo aggiornamento: 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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