VENEZIA - I tecnici di Veritas le hanno censite una ad una.
Così, nell’ambito delle iniziative per il decoro, ormai uno dei motivi centrali di questa ultima fase della gestione commissariale del Comune, Ca’ Farsetti ora ha in mano la mappa di tutte le aree di abbandono rifiuti annunciando di valutare - se la Soprintendenza alle Belle arti lo consentirà - anche la posa di altrettante telecamere per scovare i furbetti dell’abbandono rifiuti. Come si ricorderà già nei giorni scorsi, Il Gazzettino aveva anticipato un’altra iniziativa sul decoro urbano e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie in città, annunciando l’eliminazione degli 88 cestini presenti in Piazza San Marco e nell’area marciana adeguando la zona ai più importanti luoghi storico-artistici del mondo dove non vi sono raccoglitori di rifiuti.
Le discariche a cielo aperto sono un po’ in tutta la città d’acqua, si va da Castello (vicino all’Ospedale civile, Santa Giustina, Ca’ di Dio, Arsenale, fondamenta della Tana, San Piero, Paludo Sant’Antonio, Sant’Elena; rio terà del Forner) a Cannaregio in calle Priuli, ex Macello, Tre Archi, campo della Crea, Sacca San Girolamo, Ghetto (zona Squero), Sant’Alvise, Madonna dell’Orto, campo dei Gesuiti, fondamenta dei Felzi; a Dorsoduro a Santa Marta e in fondamenta dell’Arzere; a Giudecca e Sacca Fisola alle Zitelle, Redentore, ex Junghans, Sant’Eufemia, San Cosmo, Carcere femminile, area Trevisan, riva San Biasio da queste settimane. Le squadre di ispettori ambientali provvederanno alla rimozione dei rifiuti e anche al loro smaltimento mentre ai trasgressori pizzicati in flagranza verranno addebitate tutte le spese.
