«Mia figlia disabile da due anni in attesa di una visita specialistica»

Giovedì 23 Gennaio 2020 di Luisa Giantin
in ospedale (foto d'archivio)
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MIRA - Bambina disabile di Mira aspetta dallo scorso novembre una visita dal neuropsichiatra del servizio dell'età evolutiva del distretto di Camponogara. «E' da novembre del 2017 che non viene eseguito su mia figlia un follow up (valutazione della situazione, ndr) dagli specialisti riferisce il padre In questi giorni, dopo un rimpallo di responsabilità tra Camponogara e Mirano, non sono riusciti a dirmi se, e quanto, devo ancora aspettare per la visita specialistica chiesta a novembre 2019 con apposita impegnativa».
Ancora problemi al distretto di Camponogara per quanto riguarda il servizio dell'età evolutiva. Dopo le proteste dei genitori di Mira, nel giugno 2019, e la lettera-petizione inviata dalla presidente del Consiglio d'istituto al presidente della Regione Luca Zaia, a novembre, per chiedere maggior personale, si lamentano ancora ritardi nelle visite e nelle valutazioni per i bambini diversamente abili o con difficoltà di apprendimento. A farne le spese questa volta è Giulia (nome di fantasia), 9 anni, che frequenta la classe quarta in una primaria di Mira. Per aiutarla nelle difficoltà e per favorire l'integrazione nella classe è seguita da una figura di sostegno. «Dal 2012 è sempre stata seguita dal servizio Età evolutiva del distretto di Camponogara racconta il padre attraverso i follow up degli specialisti e gli incontri periodici con i docenti. Dal 2017 è calato il silenzio. A causa di alcuni pensionamenti e della prolungata assenza di una specialista, il servizio risulta inaccessibile. Sembra che, su disposizione dell'Ulss, le verifiche tra specialisti e scuola siano state limitate ad un solo incontro nel primo anno di ogni ciclo scolastico».
DISAGI E INTERROGATIVI
I genitori della bambina, dopo due anni, hanno chiesto al servizio di Camponogara una visita dal neuropsichiatra, anche per verificare il percorso di crescita, ma sono stati indirizzati a Mirano. «I primi di novembre vengo contattato racconta il padre di Giulia - e mi chiedono di presentare un'impegnativa per una visita neuropsichiatrica, primo accesso, a Camponogara, nonostante la bimba sia seguita da quando aveva 2 anni. Presento una nuova richiesta, con impegnativa, nell'attesa di essere ricontatto per fissare la visita che non è possibile prenotare dal Cup. Qualche giorno fa chiamo per sollecitare ma non riescono a darmi una data indicativa per la prestazione, neppure se tra una settimana, un mese, un anno. A questo punto mi domando: come fa l'Ulss 3 a valutare le singole esigenze dei pazienti o le ore di assistenza a scuola, se non effettua alcun controllo e non sembra conoscere neppure i problemi dei disabili seguiti?».
Luisa Giantin 
Ultimo aggiornamento: 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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