Addio a Dino Deppieri, l'imprenditore ex calciatore che aprì a Mestre il primo fast food italiano

Portiere delle squadre satelliti della Mestrina poi protagonista della storica promozione della Virtus Lanciano tra i prof: parò 2 rigori nello spareggio decisivo

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Fulvio Fenzo
Dino Deppieri e un fast food
MESTRE - Addio ad un mestrino che, partendo dal nulla, creò un’azienda che diventò uno dei principali produttori italiani di pane in cassetta. E che, all’alba degli anni ‘80 del secolo scorso, aprì in città il primo fast food in Italia dopo essersi “innamorato” degli hamburger nel corso di un viaggio negli Stati Uniti. È morto a 89 anni Dino Deppieri, non solo imprenditore, ma anche ex sportivo, calciatore proveniente dal vivaio e dalle squadre satelliti della Mestrina, fautore della prima promozione della Virtus Lanciano tra i professionisti negli anni ‘56-‘57, come portiere titolare e parando due rigori nello spareggio decisivo.

GLI INIZI
«Smise per infortunio l’anno dopo - ricorda il figlio Davide -. Tornato a Mestre, iniziò negli anni ‘60 le prime attività artigianali di produzione alimentare, dapprima durante il sabato e la domenica con l’aiuto dei miei nonni, degli zii e delle zie, per poi rivendere questi prodotti alternando questa attività con il suo lavoro di rappresentante della Polenghi, e poi aprendo il primo laboratorio a Mestre, in via Ca’ Savorgnan». Ma quello fu solo l’inizio perché, come altre famiglie di panificatori della città (gli Anzanello, per esempio), anche Deppieri comprese che quello poteva rivelarsi un business vincente, perché Mestre era sempre di più la città “dei tramezzini”. «Negli anni ’70 si trasferì alla Gazzera per poi crescere e diventare uno dei principali produttori italiani di pane in cassetta - riprende il figlio che già in quegli anni iniziò ad affiancare il genitore -. Possiamo vantare tutte le principali innovazioni del settore, come il primo forno “a tunnel” e l’impianto automatico per pane per tramezzini, e fummo i primi in grado di conservare il pane per un periodo prolungato a temperatura ambiente».Innovazioni che portano Deppieri ad espandersi a livello nazionale, lavorando per la Parmalat (producendo il “Pan morbido” della linea “Pronto Forno”) e specializzandosi nel pane senza crosta.
IL FAST FOOD
Chi ha oggi tra i 50 e i 60 anni il “Deppy” se lo ricorda bene. Era quel locale in via Rondina (oggi piazzetta Zorzetto, dove attualmente c’è un ristorante cinese) in cui, all’inizio degli anni ’80 e per la prima volta in Italia, si poteva addentare un hamburger. «Ebbe una folgorazione durante un viaggio negli Stati Uniti, e volle portarlo anche a Mestre - racconta Davide Deppieri -. Tecnicamente il Deppy (ecco spiegata l’origine del nome, ndr.) è stato il primo fast food in Italia, anche se abbiamo dovuto lasciare il primato al Burghy in Piazza Duomo a Milano perché obbligati dai fornitori di attrezzature che preferirono la maggiore visibilità di Milano. Noi aprimmo il giorno successivo ma, essendo pronti già da un mese, mio papà aprì tutti i weekend e diede da mangiare gratis alla gente». Una prova del suo amore per Mestre, tanto da partecipare attivamente anche ai vari referendum per la separazione da Venezia, oltre ad essere sempre stato un accanito sostenitore prima della Mestrina e poi del Calcio Mestre. «Ha sempre sostenuto la parrocchia di piazza Ferretto, ricevendo più volte la “Carta d’oro per motivi di carità” da don Vecchi ed ha sempre sostenuto le iniziative di don Franco de Pieri». Ceduta sette anni fa la sua azienda, Dino Deppieri si è ritirato nella sua casa in centro città. Dino Deppieri lascia la moglie Maria Pia ed i due figli Davide e Gianluca. Il funerale sarà celebrato domani, sabato, alle 11 nel Duomo di San Lorenzo, nella “sua” piazza Ferretto.
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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