Deposito di Gpl, nuova guerra di ricorsi fra le parti in causa

Domenica 2 Febbraio 2020 di Diego Degan
Deposito di Gpl, nuova guerra di ricorsi fra le parti in causa
CHIOGGIA -Un ricorso al Tar, per ottenere la concessione della banchina, da parte di Socogas-Costa Bioenergie. E un possibile profilo di incostituzionalità alla base dell’autorizzazione del 2015.
All’indomani della visita dei commissari Unesco a Chioggia e, in particolare, al deposito gpl, riprendono fiato le controversie tra le parti che parevano essere sopite dopo la sentenza del Consiglio di Stato, favorevole alla società energetica, per lasciare il passo ad un intervento legislativo che voleva tagliare la testa al toro annullando, di fatto, l’autorizzazione interministeriale suddetta. Proprio durante la vista dei commissari, il responsabile del cantiere gpl aveva sottolineato che, all’entrata in funzione dell’impianto, dal punto di vista tecnico, mancava solo l’installazione del braccio meccanico per lo scarico dalle gasiere ai bomboloni e qualche circuito di servizio. «Una decina di giorni – aveva detto – ma non possiamo farlo, perché l’Autorità portuale non ci dà la concessione della banchina, su cui installare il braccio». Dagli sviluppi di questa affermazione si è saputo dell’esistenza di un ricorso al Tar, da parte di Socogas, appunto per la mancata risposta alla richiesta. Per la verità, a metà novembre, l’Autorità portuale aveva inviato un «preavviso di rigetto» alla domanda in questione, presentata ancora a maggio. Ma il “preavviso” non era il rigetto vero e proprio, che sarebbe dovuto arrivare entro fine anno. E così, il 10 gennaio, è partito il ricorso, con cui la ditta reclama per la mancata risposta entro i termini e chiede al Tar di riconoscere il silenzio-inadempimento del Porto e di fissare una data per provvedere. L’Autorità ha deciso di resistere, nominando un legale illustre, l’avv. Franco Zambelli. L’udienza è già stata fissata per il 16 aprile.
Sul fronte opposto, una nuova carta sembra essere capitata in mano agli oppositori dell’impianto. Viene da un altro Tar, quello dell’Emilia Romagna, un cui consigliere, Marco Morgantini, ha condotto uno studio su vicende di tutela del paesaggio, esaminando anche il caso di Chioggia. Il consigliere osserva che l’impianto gpl ha ottenuto l’autorizzazione paesaggistica, in virtù del silenzio-assenso, non avendo il Comune, a suo tempo, né partecipato alla Conferenza di servizi, né espresso, nei tempi, opposizione all’autorizzazione interministeriale. Ma Morgantini cita due sentenze (26/1996 e 404/1997) della Corte costituzionale secondo cui l’autorizzazione in materia ambientale non può essere rilasciata per silenzio-assenso.
Ultimo aggiornamento: 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci