Davide Zappio, mercante veneziano borgomastro a Varsavia, fondatore delle Poste polacche

Sabato 30 Luglio 2022 di Elena Filini
La piazza del Mercato a Varsavia dove è stato posizionato il Leone di San Marco

LA STORIA - Un veneziano a Varsavia. Mercante, fondatore delle poste polacche elevato al ruolo di borgomastro, cioè sindaco della città per due anni. Le informazioni su Davide Zappio finiscono più o meno qui. Restano le suggestioni, e la cronaca degli ultimi anni. C'è un palazzo aristocratico nella città vecchia interamente ricostruita dopo il bombardamento nazista del 1945. Esattamente uguale a quello che da circa due secoli dominava il Rynek Starego Miasta, la piazza del mercato.
È impossibile non notarlo: la zona è il crocevia turistico della città. La piazza ha al centro una magnifica fontana ed è dominata da edifici di epoca barocca. È il regno dei serki zgrilla, scamorze grigliate con marmellata di frutti rossi che vengono servite come street-food. Attraversando la piazza, dal lato che esce verso la fine della Città Vecchia questo palazzo d'angolo, intonacato di bianco con poggioli color ocra ha una storia tutta veneziana da raccontare.
«Questo luogo raccorda Varsavia a Venezia, attraverso la biografia di un intraprendente mercante della Serenissima - anticipa Joanna Bonini, storica dell'arte e guida polacca-anche il bassorilievo del Leone, che oggi polacchi e turisti ammirano, è una recente restituzione».


I DOCUMENTI
Dal 1674 agli anni Venti del XX secolo, il palazzo al civico 31 del Rynek Starego Miasta di Varsavia, oggi sede dell'Istituto di Storia del PAN (Accademia Polacca delle Scienze) ospitò sulla sua facciata un bassorilievo in pietra raffigurante il Leone di San Marco, simbolo della città di Venezia.

Il bassorilievo fu messo dal mercante veneziano Davide Zappio, che per un periodo fu anche borgomastro di Varsavia, quando nel 1674 acquistò il palazzo. Secondo le fonti sia polacche che veneziane, tra cui i libri del professore Alberto Rizzi, c'è documentazione che attesta la presenza del bassorilievo negli anni 1912-1928 quando se ne persero definitivamente le tracce in circostanze ancora non del tutto chiare. «Sulla figura storica di Davide Zappio si hanno poche notizie: arrivato in Polonia grazie al commercio, si insediò a Varsavia dove acquisì ricchezza e ruolo sociale. In alcune fonti viene indicato come colui che organizzò per primo i servizi postali a Varsavia». Di sicuro Zappio fu nominato sindaco della città dal 1683 al 1685. Il bassorilievo, che doveva sottolineare i suoi legami con Venezia, sulla facciata dell'edificio è rimasto fino agli anni 20` del secolo scorso. Poi è stato definitivamente ricoperto di intonaco in circostanze non del tutto chiarite.


LA RISCOPERTA
Grazie all'iniziativa del Comitato degli Ambasciatori di San Marco, e in particolare del giornalista Sebastiano Giorgi, è stata realizzata una nuova targa con il bassorilievo. La sua realizzazione, tra il 2013 e il 2015, è stata affidata al maestro scultore Giovanni Giusto, presidente dell'associazione di scultori Tajapiera veneziani. L'opera è stata regalata alla città di Varsavia affinché fosse riposizionato sullo stesso palazzo che lo ospitò per secoli, detto nel passato Pod sw Markiem (Da San Marco). La restituzione, targata Regione Veneto e Comune di Venezia, ha avuto il patrocinio dell'Ambasciata italiana, delle città di Venezia e Varsavia, del Comites Polonia e dell'Istituto Internazionale di Cultura Polacca di Padova. Oggi il Leone, che guarda il Rynek della Città vecchia di Varsavia il Leone di San Marco, racconta una storia veneziana nel cuore del continente. Tra un concerto di Chopin e un'esibizione di piazza, nei meandri di un centro storico fin troppo immacolato, specchio della recente ricostruzione, batte il cuore di Venezia e dei suoi uomini. Storie di talento e di bellezza, sulle polverose rotte dell'Europa. Un motivo in più per una sosta nella capitale polacca, a meno di due ore d'aereo da Venezia che oggi è un grande laboratorio di architettura e archeologia industriale. Lasciata la città vecchia infatti si possono respirare i segni del cambiamento nel Lungo Vistola con i suoi bar e nei grandi edifici industriali rigenerati, tra cui la Centrale elettrica (Elektrownia Powisle) un moloch di acciaio e vetro che oggi è centro commerciale e culturale. Per poi perdersi nei sapori di un tempo ormai finito, dentro i Bar mleczny, le latterie d'epoca socialista dove il profumo delle zuppe e dei pierogi fa incontrare la Polonia vera, che aspira ad una modernità di tipo europeo ma cerca un equilibrio col passato. Ospitale, sicura, aperta.

 

Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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