Marianna, Valentina, Silvia e Michela: danzatrici sugli alberi a due passi dalla stazione

Giovedì 5 Agosto 2021 di Raffaella Ianuale
Le danzatrici di Vertical Waves Project in piazzale Bainsizza nel rione Piave a Mestre con "Cosimo"

MESTRE - Miscelano arte, musica, tecnica e magia.

Quella magia che fa sognare guardando verso l'alto e rovescia l'abituale prospettiva del mondo. L'obiettivo è far sembrare tutto semplice e naturale, nascondere ore di lavoro e fatica in un balzo senza gravità, trasformare i rischi in perfezione. Hanno scalato ponti, monumenti, torri, palazzi dalle pareti perpendicolari. E ora esplorano gli alberi. Lecci e platani perché il contatto con la corteccia regala emozioni che nessuno spazio razionale e costruito sa donare.

 

Sono le danzatrici di Vertical Waves Project, una compagnia nata dieci anni fa: performer professioniste che hanno scelto la danza verticale come loro arte. Il 3 luglio erano a Bassano del Grappa per la riapertura del ponte diventato in questa occasione platea dalla quale scrutare le nove artiste in scena, anzi in aria. Mentre il 18 agosto debutteranno all'Orto Botanico di Padova con Aurae, uno spettacolo che porta la danza verticale vicino allo spettatore.

LUOGO INCONSUETO

Si allenano in capannoni alti almeno sette metri e si esibiscono su tutto ciò che consente loro di piroettare lontane da terra. Compresi gli alberi, in particolare quelli di piazzale Bainsizza, un'area verde del rione Piave, a ridosso della stazione di Mestre, scelta come palcoscenico per Cosimo, un progetto che le impegnerà per l'intera estate. Se in quest'angolo, solitamente preso d'assalto da spacciatori e tossicodipendenti, vedete degli angeli vestiti di bianco che volteggiano tra alberi e terra, penzolano a testa in giù da un ramo o si reggono in posizioni improbabili a qualche tronco, non preoccupatevi, non sono allucinazioni. Si tratta delle danzatrici della compagnia diretta da Marianna Andrigo, che assieme ad Aldo Aliprandi, che si occupa di musica e scenografie, ha fondato nel 2016 Live arts cultures un'associazione culturale dedicata alla diffusione e formazione delle arti dal vivo. E in quest'angolo di Mestre stanno preparando appunto Cosimo. Uno spettacolo che ruba il nome al protagonista del Barone rampante di Italo Calvino che scelse di abitare sugli alberi, modificando il suo punto di vista sul mondo. «Per questa produzione che utilizza gli alberi come superficie verticale ci siamo ispirati al personaggio letterario - spiega Marianna Andrigo, danzatrice e coreografa, con un'esperienza quasi ventennale - ma il progetto ha anche una valenza metaforica, sottolinea la potenza di fare scelte non convenzionali e la forza di portare avanti le proprie idee».


OLTRE LA SCENA

Cosimo non è solo uno spettacolo, è una scuola di formazione per adolescenti che «arrivano da tutto il Veneto per muovere i primi passi, anzi i primi balzi, di danza verticale - spiega Marianna - sono una dozzina ed hanno dai 13 ai 19 anni, giungono da Verona, Padova, Montebelluna, Venezia: da maggio si stanno allenando nel parco pubblico di Mestre e lo faranno fino al debutto dello spettacolo in programma il prossimo 25 settembre». Cosimo è infatti un mix di tanti valori: rientra in Semina - Terreni creativi progetto che vede capofila il Gruppo di lavoro di via Piave, formato da cittadini e associazioni impegnati sul territorio, e fa parte dell'azione di rigenerazione urbana #tuttamialacittà promossa dal Centro servizi volontariato di Venezia in collaborazione con l'Università Iuav.

DANZATRICI VOLANTI

Artisti in erba quindi guidati da danzatrici professioniste che hanno utilizzato il tempo di sospensione degli spettacoli dal vivo imposto dalla pandemia, per dirottare energie e competenze sulla formazione e sul territorio. Ed eccole in tutta la loro bravura. Al fianco di Marianna Andrigo ci sono la veneziana Valentina Milan danzatrice e architetto, abile nell'intrecciare il movimento allo spazio urbano unendo le abilità della danza che studia fin da bambina alle competenze apprese all'università. La padovana Silvia Zotto danzatrice e circense con un passato di atleta agonista nel pattinaggio artistico e dirottata all'aria anche grazie alla formazione nella scuola Cirko Vertigo di Torino. E ancora una veneziana, Michela Lorenzato, con una formazione artistica arricchita dal lavoro con importanti coreografi in Italia e all'estero.


«Siamo quattro danzatrici professioniste e abbiamo deciso di utilizzare il tempo in cui siamo rimaste ferme per dedicarci a progetti rivolti ai giovani - spiega Marianna - ma poi come performer lavoriamo anche in altre formazioni e ci siamo esibite in tutto il mondo». Dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Spagna alla Germania, creano coreografie e spettacoli che vanno oltre l'abilità dell'acrobazia sospesa e creano atmosfere grazie a costumi, trucchi, luci e musica.
«Il nostro lavoro si focalizza sulla cura del movimento e del suono - sottolinea la coreografa - entrambi esplorati secondo canoni estetici per rendere i corpi evocativi e in trasformazione».
Oltre a vedere i loro spettacoli in tutto il Veneto (il 26 agosto saranno a Roana e il 18 e 19 settembre a Vicenza) quest'arte verticale le ha portate, poco prima del lockdown, in Cina a Tsingtao per un mese e mezzo impegnate in più di settanta repliche e a Milano dove si sono confrontate con l'architettura modernissima di Zaha Hadid nello Shopping District: qui calandosi dall'alto hanno intrecciato le dinamiche verticali a una raffinata sfilata di alta moda.
 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 13:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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