Maxi appalto Ulss per 6 anni, tremano gli operatori del Cup

Mercoledì 9 Giugno 2021 di Fulvio Fenzo
Ospedale all'Angelo, il Cup di Mestre
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MESTRE Una nuova sospensione, ma per i lavoratori rischia di essere una pessima notizia. Dopo il primo stop al super-bando da 41 milioni di euro che, per i prossimi sei anni, punta ad affidare all'esterno i servizi Cup delle prenotazioni di visite ed esami, la cassa, gli sportelli di front office ed altre attività amministrative degli ospedali di Mestre, Venezia, Mirano, Dolo, Noale e Chioggia, l'Ulss 3 ha deciso di rinviare ancora una volta - ora al 3 settembre prossimo - il termine per presentare le domande.

Ma stavolta non c'è in ballo solo l'attesa di un parere dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, perché l'Ulss sta valutando anche un'eventuale adesione alla convenzione Consip sui Servizi di contact center.

E allora si andrebbe addirittura a trattare con una società di Pistoia, facendo tremare tutte le ditte storiche (con centinaia di operatrici e operatori) che operano nei Cup dell'intera Ulss 3 Serenissima. La delibera del direttore generale dell'Ulss veneziana, Edgardo Contato, è stata firmata lunedì. E qui si ricorda la richiesta, partita il 2 aprile scorso, di un parere di precontenzioso all'Anac rispetto alla possibilità di derogare ai costi indicati nelle tabelle ministeriali di riferimento ed in ordine alle previsioni negli atti di gara relative alla clausola sociale.

Da subito, infatti, la Filcams Cgil era insorta in difesa dei 300 lavoratori esterni (180 solo quelli tra Mestre e Venezia) che, in caso di affidamento dell'appalto milionario ad una nuova ditta, non sarebbero stati sufficientemente tutelati per una possibile assunzione. Ma, sempre nella delibera di Contato, stavolta si va anche oltre: É in corso una valutazione aziendale in ordine alla possibilità di aderire alla convenzione Consip sui Servizi di contact center in outsourcing (...) 2, mediante un confronto con il Consorzio Leonardo Servizi di Pistoia, affidatario del lotto 1 per il Veneto, al fine di verificare la corrispondenza tra i servizi oggetto della convenzione Consip ed i servizi oggetto della procedura di gara aziendale. Insomma, anche sulla base della drammatica esperienza del Covid nella quale Cup e call center sono stati in prima linea nel rapporto con l'utenza, l'Ulss 3 potrebbe rivedere il bando da oltre 20 milioni per il prossimo triennio (e altrettanti per quello successivo), affidandosi ad un consorzio già operativo in regione, ma che di fatto escluderebbe le ditte che hanno finora operato nel territorio dell'Ulss 3. 

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