Tre passerelle crollate: esposto in Procura e appello al sindaco

Venerdì 13 Settembre 2019 di Raffaella Vittadello
Tre passerelle crollate: esposto in Procura e appello al sindaco
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VENEZIA - Da maggio a settembre tre passerelle Actv sono finite in acqua, dai rispettivi pontili del Tronchetto, della motonave di San Nicolò e di Santa Marta. Simile in tutti e tre i casi la dinamica dell'incidente: il gruppo pali di ancoraggio del pontile ha ceduto, per cui il pontone galleggiante con la marea si è allargato verso il centro del canale e la passerella ha ceduto ed è finita in acqua. Se tre indizi fanno una prova, è su questa tesi che il coordinatore del sindacato Sgb Giampiero Antonini, patrocinato dall'avvocato Ettore Squillace, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per accertare se in questi tre episodi sia ravvisabile l'esistenza di fatti penalmente rilevanti. E nel caso si individuino dei responsabili, il sindacato si riserva di costituirsi parte civile.
 
L'INTERROGAZIONE
In relazione a questi fatti è stata presentata al sindaco, anche nella sua qualità di responsabile della salute e della sicurezza dei cittadini, un'interrogazione in cui il consigliere Renzo Scarpa ha chiesto di chiarire di chi siano le responsabilità e se non sia il caso di imporre una maggiore sorveglianza sulle stritture con la predisposizione di appositi report da rendere pubblici, e sulla base di questi imporre e garantire una costante e puntuale manutenzione che eviti il ripetersi di tali incidenti che mettono a repentaglio l'incolumità di cittadini e turisti. Scarpa chiede anche di sapere che cosa risulti al Comune, nell'ambito degli obbligatori controlli che devono essere esercitati sulla gestione di un così fondamentale servizio pubblico.
Fortunatamente i tre episodi non hanno avuto conseguenze sulle persone, perchè accaduti quando - fortunatamente - i pontili non erano particolarmente affollati.
Secondo Antonini «pare non possa dubitarsi di una negligente manutenzione, causa primaria di disgrazie evitabili anche se, ovviamente, a costi più elevati»
LA REPLICA
Secondo l'azienda, invece, le cause degli incidenti andrebbero da ricercare altrove, perchè Avm effettua circa 700 interventi l'anno, che vanno dalla sostituzione di una lampadina a un impegno più incisivo.
La replica consiste nel sostenere che tutti e tre i pontili risultano situati in aree soggette a un forte motondoso. E fa presente che rispetto al passato sono molto più ampi i picchi di escursione tra alta e bassa marea, circostanze che stressano gli impianti. Inoltre in tutti e tre i casi si trattava di strutture sostenute da gruppi a tre pali di legno, non modificabili. E che vengono corrosi a grande velocità dalle teredini, con la necessità di una sostituzione molto rapida. 
Anche se ultimamente è in fase di sperimentazione l'utilizzo di legno di Demerara, una pianta delle foreste equatoriali della Guinea settentrionale che possono raggiungere i 40 metri di altezza e il metro di circonferenza e che sembra destinato a una maggior durevolezza oltre che alla resistenza al fuoco. Per questo viene particolarmente impiegato nelle costruzioni marittime: pare non venga intaccato neppure dai parassiti.
Resta la coincidenza di tre episodi molto simili, in meno di quattro mesi: il primo un sabato verso le 4 del mattino al Tronchetto, il secondo il 17 agosto in pieno pomeriggio al rientro dalle spiagge, il terzo domenica primo settembre a Santa Marta, quando tutta la città era concentrata sulla regata storica. 
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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