Crociere a Venezia, Chioggia nel piano del grande rilancio

Domenica 3 Aprile 2022 di Elisio Trevisan
Crociere a Venezia, Chioggia nel piano del grande rilancio
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Un piano per tornare alle circa 600 toccate a stagione a agli oltre 1 milione e mezzo di passeggeri di prima della pandemia e di prima del decreto Draghi che, dallo scorso luglio, chiude il passaggio alle grandi navi da crociera per il bacino di San Marco e condanna il settore ad un declino inesorabile.

Lo stanno elaborando gli operatori portuali veneziani che collaborano con l'Autorità portuale e con la Capitaneria di porto. «Il primo risultato lo abbiamo già quasi ottenuto, un nuovo ormeggio temporaneo a Chioggia che si aggiunge ai due di Porto Marghera nei terminal container Vecon e Tiv e a quello del terminal traghetti di Fusina» afferma Michele Gallo, presidente di Assoagenti Veneto riferendosi alla bozza del decreto legge Disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile.


IN BARCA FINO A VENEZIA

Quando il Governo lo renderà operativo, in buona sostanza il commissario alle crociere, Fulvio Lino Di Blasio, che è anche presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) per i porti di Venezia Marghera e di Chioggia, potrà aggiungere un nuovo approdo temporaneo a quelli già autorizzati con il Decreto Grandi Navi e con quello di nomina del commissario. E da Chioggia, arrivare a Venezia, sarà una crociera nella crociera perché i turisti verranno accompagnati con barche granturismo passando per i paesaggi magici della laguna. Vengono definiti approdi temporanei perché quello definitivo dovrà essere un nuovo porto per le crociere da costruire in mare aperto quando sarà completato il concorso internazionale di idee da poco avviato e si procederà con l'affidamento della progettazione e con i cantieri. Nei dieci o quindici anni che ci vorranno per arrivare all'inaugurazione il Governo ha pensato ad un porto diffuso in laguna e, appunto, temporaneo. Con gli approdi previsti, però, quest'anno al massimo si potranno raggiungere 200 toccate di navi bianche; nei prossimi anni si potrà aumentare un po' il numero grazie alla realizzazione di due ormeggi (temporanei ma nuovi) nel canale Nord di Porto Marghera vicino allo stabilimento Fincantieri e sempre all'interno del porto commerciale, ma non basta per arrivare a 600 toccate e quindi ad almeno 1 milione e mezzo di passeggeri, che giustificavano 5 mila posti di lavoro e decine di imprese oggi a rischio. Ecco, dunque, l'idea che nasce proprio dalla definizione di porto diffuso, perché la laguna è grande e lo è anche il mare antistante, e posti per mettere navi ce ne sono molti di più di quelli ad oggi autorizzati. «Quella del nuovo approdo a Chioggia è una bellissima notizia perché lo fa ricadere sotto il potere commissariale, con le conseguenze economiche del caso, consentendo il superamento di ostacoli anche burocratici che altrimenti non sarebbero stati affrontabili. - continua il presidente di Assoagenti Veneto - Sull'onda dell'entusiasmo del sindaco di Chioggia Mauro Armelao, e del supporto tecnico fondamentale del comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, Dario Riccobene, nonché con la chiara visione strategica del commissario Fulvio Lino Di Blasio si stanno raggiungendo gli obiettivi che come associazione imprenditoriale avevamo propugnati. Ora, però, non bisogna fermarsi».


IL PORTO CROCIERE DIFFUSO

Vale a dire che bisogna realizzare altri approdi, sempre temporanei, e gli operatori portuali li hanno già individuati: uno in laguna a San Leonardo, vicino a Porto Marghera, dove c'è il terminal petrolifero in concessione all'Eni, e uno o più di uno in rada davanti alla bocca di porto di Malamocco, quindi in mare aperto: così quasi subito si potrebbe salire da 4 ormeggi (compreso Chioggia) ad almeno 6 o 7 e, in prospettiva, a 10. «In Italia già esistono da decenni approdi definitivi per navi da crociera in rada, ad esempio a Portofino e a Porto Venere in Liguria e a Taormina in Sicilia. - spiega Michele Gallo - In rada a Malamocco potenzialmente ci stanno più di una o due navi da crociera. Inizialmente pensiamo a scali di transito per consentire ai passeggeri di andare a visitare Venezia trasportandoli con le navette granturismo, in seguito però potrebbero essere anche veri e propri scali di arrivo e partenza delle crociere».
 

Ultimo aggiornamento: 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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