Crociere in Marittima dal 2027, il Porto farà attraccare 385 navi tra Venezia e Chioggia

Giovedì 1 Dicembre 2022 di Roberta Brunetti
PORTO MARGHERA Le banchine per le navi passeggeri
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VENEZIA - Nell’immediato c’è l’accordo per un maggiore utilizzo dello scalo di Fusina, dove Vtp realizzerà un mini-terminal dedicato alle navi di lusso. In prospettiva ci sono i lavori per attrezzare il canale nord di Porto Marghera: due accosti per le navi da crociera più grandi, il primo pronto già dal prossimo anno, il secondo tra cinque. E per il 2027 in programma c’è anche il ritorno nella Marittima delle navi medio-piccole, lungo il canale Vittorio Emanuele, da recuperare con un intervento di dragaggio. È un piano articolato, quello del presidente dell’autorità portuale e commissario straordinario alle crociere, Fulvio Lino Di Blasio, che nel 2027 immagina di poter riportare nello scalo diffuso di Venezia e Chioggia ben 385 navi da crociera, per un milione di passeggeri. Nel 2019 erano stati rispettivamente 498 e un milione e 618mila, crollati nel 2020, quest’anno faticosamente risaliti a 214 e 238mila.

LA COLLABORAZIONE
Il punto della situazione Di Blasio lo ha fatto ieri in una conferenza stampa allargata. Allo stesso tavolo il presidente di Vtp, Fabrizio Spagna, il comandante della Capitaneria di porto, l’ammiraglio Piero Pellizzari, oltre ai due sub commissari, Fabio Russo e Giuseppe Teti, e al segretario generale del Porto, Antonella Scardino. Tutti insieme nel segno di un «collaborazione» che fa la differenza, come hanno sottolineato a più riprese, nella prospettiva di una «ripartenza sostenibile». Punto di partenza di ogni ragionamento, ovviamente, il decreto 103 del 2021 che ha vietato i transiti delle grandi navi davanti al Bacino di San Marco. «Colpo molto forte, oltre il 90% del traffico è stato azzerato. E questo senza transizione, nell’immediatezza» ha ricordato Di Blasio. Da allora la struttura commissariale sta lavorando alla realizzazione dei cosiddetti approdi diffusi, con un cronoprogramma lungo sei anni.

I PRIMI APPRODI
Quest’anno i primi risultati concreti, illustrati da Di Blasio e Russo. L’attrezzatura delle banchine Liguria e Lombardia, rispettivamente nei terminal Vecon e Tiv. 5 milioni di interventi tra tensostrutture e servizi. «Ora stiamo progettando ulteriori lavori da un milione - ha spiegato Russo - per migliorare la sicurezza di questi scali, come suggerito da prefettura e vigili del fuoco». Approdi per le navi più grandi. Per quelle più piccole sono state attrezzate Chioggia («Si è rivelata una grande opportunità» ha sottolineato Di Blasio») e Fusina («Per renderla operativa é stato fatto un gran lavoro con il ministero dell’Ambiente» ha ricordato il commissario). Ora per tutti e quattro sono previste migliorie: un milione di lavori a Chioggia a carico della struttura commissariale, tra 2 e 3 milioni a Fusina in questo caso in capo a Vtp. «Li useremo per realizzare una stazione marittima - ha spiegato Spagna - Abbiamo appena raggiunto un accordo con i terminalisti, faremo qui l’home port di navi più piccole e di lusso, evitando ai passeggeri il trasbordo alla Marittima, come ci chiedevano le compagnie». Sulla concessione a Vtp, in scadenza nel 2026, Di Blasio ha anticipato che tutto è in discussione: «Rientra tra gli asset per far recuperare le perdite subite dalla società. La concessione può essere allungata o estesa». Così intanto Fusina toccherà a Vtp.

LE PROSPETTIVE
A queste prime quattro soluzioni, in prospettiva si aggiungeranno i due accosti nel canale nord di Marghera e il rilancio della Marittima con lo scavo del Vittorio Emanuele. Tempi, come anticipato, più lunghi. «Per i due accosti serve la Via - ha precisato Russo - con lavori fino al 2026, da utilizzare nel 2027». Tante le variabili ancora da definire anche per il riutilizzo della Marittima, oggi mezza vuota visto che è raggiungibile solo via San Marco da navi sotto le 25mila tonnellate. Bisogna attendere lo studio sul Vittorio Emanuele, in programma per il prossimo anno, nonché quello sul tipo di fanghi ancora in corso. «Ipotizziamo possa essere portato a 8 metri e mezzo» ha calcolato Russo. Per far arrivare alla Marittima navi medio piccole, sotto i 250 metri. Tutte ancora ipotesi, da concretizzare nel 2027 con il ritorno al milione di passeggeri l’anno. Obiettivo possibile, per Di Blasio, da perseguire tutti insieme. «Venezia deve rimanere l’home port di riferimento dell’Adriatico - ha concluso - Ma con un passo diverso rispetto al modello passato, improntato al rispetto e alla responsabilità. Sabbiamo di essere in un contesto unico e anche le compagnie lo hanno capito».
 

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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