Zampedri: «Riapriremo al più presto per far vedere che l'isola c'è»

La ditta Artigianato muranese in crisi, ma cerca il rilancio

Venerdì 9 Aprile 2021 di Manuela Lamberti
Michele Zampedri

MURANO - Chiusi da novembre dello scorso anno, un drastico calo del fatturato, quasi azzerato, che corrisponde a un taglio anche delle maestranze. Michele Zampedri, amministratore unico dell'azienda Artigianato muranese racconta cosa significa sopravvivere a più di un anno di pandemia.
«Avevamo riaperto lo scorso luglio, ma poi siamo stati costretti a chiudere a novembre spiega c'è poco lavoro, avevamo tenuto aperto per la maestranze, ma ci siamo dovuti arrendere. Prima della pandemia eravamo in 12, abbiamo riaperto a luglio in 5 e quando riapriremo nuovamente saremo in 4». Chiusi perché non c'erano ordini sufficienti a garantire un bilancio almeno in pareggio, ora però Zampedri vuole dare un segnale di speranza e ha riacceso i forni.
«Quando saranno a regime riapriremo, penso a maggio afferma non abbiamo ordini sufficienti ma dobbiamo dare un segnale alle maestranze e un segnale all'intera isola. Il costante abbandono, i social che parlano dell'isola vuota non fanno bene a Murano. La nostra clientela è composta per un 30 per cento dai mercati esteri e per il 70 dal mercato nazionale, visto che quello estero si sta stiracchiando per non perdere quel poco che arriva è meglio riaprire».
Piccole commesse che provengono da Stati Uniti e Israele, in pratica i Paesi dove si vaccina a pieno ritmo. «Qui non abbiamo certezze, non c'è programmazione conclude dobbiamo affidarci alle nostre sensazioni e visioni, ma un imprenditore non può gestire così un'azienda.

I ristori che sono arrivati sono mance, quello che potrebbe essere interessante, invece, in questo momento, sarebbe istituire una sorta di 110 per cento per l'ammodernamento delle aziende».

Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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