Covid: in rianimazione ora ci sono i sessantenni, attivati 600 posti letto

Mercoledì 24 Marzo 2021 di Alda Vanzan
Terapia intensiva
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VENEZIA - Le terapie intensive sono in affanno o questa nuova, terza ondata è analoga a quella dello scorso autunno? I dati a livello nazionale sono contrastanti. In Veneto risultano ricoverati meno ottantenni - merito sicuramente delle vaccinazioni, soprattutto nelle case di riposo - e più sessantenni. «La situazione - dice il dottor Paolo Rosi, responsabile veneto delle terapie intensive - è analoga a quella di ottobre, novembre e dicembre, l'unica differenza è che la curva dei ricoveri in terapia intensiva sta crescendo in maniera un po' meno ripida rispetto allo scorso autunno». È così che le Ulss hanno autonomamente ridotto o sospeso alcune attività ospedaliere, chirurgiche e ambulatoriali, ma potrebbe non è esclusa una contrazione generalizzata decisa dalla Regione. Anche perché la previsione è che a fine mese in Veneto ci siano oltre 300 ricoverati in rianimazione, quaranta in più rispetto a ieri.
GLI ACCESSI

Ieri a mezzogiorno in tutti gli ospedali del Veneto c'erano 546 posti letto occupati di terapia intensiva, di cui 260 da pazienti Covid e 286 da pazienti non Covid. Tutto questo a fronte di 600 posti letto «operativi», come li ha definiti il dottor Rosi. Dai 5-9 ingressi al giorno registrati a febbraio, dalla seconda settimana di marzo il dato è stabile intorno a 20, con picchi di 23-26, per cui la curva dell'occupazione sta salendo in maniera lineare anche se non brusca. «Se la situazione non cambia - dice Rosi - a fine marzo avremo 300-310 ricoverati Covid». Cioè la metà della capienza attualmente disponibile. «Negli ospedali Covid si lavora a pieno regime, negli altri c'è stata una riduzione dell'attività convenzionale. È una situazione di stress aumentata dall'impegno del personale per le vaccinazioni». Al momento si mantiene un margine di 90 posti letto liberi al giorno e non ci sono trasferimenti fuori provincia. «Quindi - dice Rosi - da questo punto di vista siamo abbastanza tranquilli».
LE CLASSI DI ETÀ

Quello che è cambiato rispetto allo scorso autunno è l'età del paziente ricoverato in rianimazione. «C'è una riduzione importante degli over 80 che ora rappresentano il 2,5% dei ricoverati, questo grazie alle vaccinazioni e al fatto che nelle case di riposo l'incidenza dei contagi è crollata. Sono invece aumentati i ricoveri dei pazienti tra i 60 e i 69 anni (37,4%)». Analoga percentuale per la fascia di età 70-80 anni (36,9%), mentre sono stabili i dati delle altre classi di età (50-59 anni 15,8%, under 50 7,4%).
Rispetto ai parametri fissati a livello nazionale per la classificazione a colori, il Veneto resta sotto soglia con l'11-12% di occupazione delle terapie intensive sui ricoveri ordinari, con un tasso che scende allo 0,58% sul totale dei positivi. «E non è più vero - dice Rosi - che chi arriva in ospedale finisce subito in rianimazione: questo dato era alto con la seconda ondata dello scorso autunno, 60%, mentre adesso siamo sul 30%. Oggi il 40% dei pazienti finisce in terapia intensiva nei primi tre giorni dal ricovero, l'85% nella prima settimana». Ed è in calo anche la mortalità.
La preoccupazione, comunque, rimane anche perché i contagi si registrano ogni giorno: ieri, stando al bollettino serale, altri 1.801 positivi, 57 morti, ben 1800 ricoverati nelle aree non critiche e 261 (uno in più rispetto alla mattina) in rianimazione, con l'incidenza dei contagi attestata sul 4,5% (1966 positivi su 43.375 tamponi).
FRIULI VENEZIA GIULIA

Anche in Friuli Venezia Giulia aumentano le ospedalizzazioni: i ricoveri nelle terapie intensive sono 83 (+1), quelli in altri reparti 620 (+9). «Il quadro epidemiologico registra un incremento dell'andamento della curva del contagio del 2% - dice il vicepresidente della Regione, con delega alla Salute, Riccardo Riccardi - che è in calo se comparato con le ultime 3 settimane quando i dati registravano +37%, +38% e +57%. Ci aspettiamo, quindi, una conseguente flessione anche se, inevitabilmente, ancora cresce la domanda ospedaliera». Ieri su un totale di 10.178 test sono state rilevate 548 positività al Covid: 311 da 6.764 tamponi molecolari, con una percentuale di positività del 4,59%; 237 da 3.414 test rapidi antigenici (6,94%). I decessi registrati sono 19, a cui se ne aggiungono 2 risalenti a febbraio e 1 all'11 marzo. Si registrano infine nuovi casi di positività nelle squadre di calcio del Fvg. Il Pordenone ha riscontrato due nuovi casi Covid negli ultimi controlli: il totale dei positivi sale dunque a 12. Per quanto riguarda la Triestina, i positivi nel gruppo squadra sono 6, di cui tre giocatori.
Alda Vanzan
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Ultimo aggiornamento: 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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