Offrono vaccini anti-Covid a pagamento, scatta l'allarme per le truffe

Giovedì 21 Gennaio 2021 di Vittorino Compagno e Davide De Bortoli
Allarme in provincia per i truffatori in azione, ma i vaccini non si vendono

FOSSÓ/SPINEA - Era (forse) solo questione di tempo, ma alla fine la (triste) realtà ha bussato alla porta della cronaca e anche sui vaccini per il coronavirus c’è chi cerca di fare guadagni facili imbrogliando i più indifesi. È successo a Fossò, Spinea e San Donà nella modalità tipica dei raggiri agli anziani.
A FOSSÒ
«Fate attenzione! Ci è stato segnalato che ci sono due persone che suonano ai campanelli delle abitazioni di Fossò promuovendo il vaccino anti Covid. Non sono autorizzati da nessuno!». La segnalazione, su indicazione della sindaca di Fossò, Federica Boscaro, è stata pubblicata sulla pagina Facebook del Comune ed è stato subito condiviso da moltissimi utenti. La prima cittadina avrebbe deciso di rendere pubblico il caso dopo aver ricevuto delle telefonate da alcuni cittadini preoccupati,  ma anche infastiditi,  da una circostanza che si commenta da sola. Il fatto, che naturalmente verrà verificato, non ha mancato di suscitare qualche apprensione in seno all’amministrazione comunale. Non si esclude tuttavia che, dietro a tali segnalazioni, possano nascondersi ansie e fobie causate dal “covid stress”. Per il momento alla comunicazione via Facebook del Comune non ha fatto seguito una segnalazione alle forze dell’ordine ma i carabinieri, venuti a conoscenza della circostanza, si sono comunque messi subito in contatto con la prima cittadina per riuscire ad avere più informazioni in merito. Dietro alla tentata vendita di vaccini anti Covid a domicilio, potrebbero nascondersi malviventi comuni che usano tale metodo per riuscire ad intrufolarsi nelle case per truffare in primo luogo gli anziani e le persone più fragili. Del resto, il mercato dei falsi vaccini Covid-19 esiste già via web.
DA SPINEA  A  SAN DONÀ
Un caso di anziani ai quali sarebbero stati proposti vaccini dietro compenso è avvenuto martedì scorso a Spinea e l’allarme si è diffuso in serata fino alla rete Whatsapp del Controllo di vicinato di San Donà. Walter Codognotto, coordinatore del Basso Veneto della rete civica e assessore alla sicurezza di San Donà, spiega di aver diffuso l’allarme anti-truffe per il vaccino in modo che la rete capillare nel territorio sia avvertita. «L’anziano è stato contattato al proprio numero fisso da sedicenti operatori sanitari - spiega Codognotto - gli hanno proposto l’acquisto e la consegna del vaccino a domicilio. Lui non ha accettato e ha informato gli iscritti al gruppo del Controllo di vicinato che a sua volta si sono attivati segnalando il tentativo di truffa. Mettiamo in guardia le persone più deboli e i loro familiari che i vaccini sono gratuiti e le attività di vaccinazione non vengono svolte nelle case private ma solo nelle strutture individuate dalle aziende sanitarie, sempre da parte di personale preposto e su appuntamento. Nei giorni scorsi avevo già sentito di truffe simili che circolavano in Toscana, Liguria, Cremona, Mantova e in altre zone d’Italia. Per esperienza so che se qualche malintenzionato ha provato a raggirare un anziano a Spinea è probabile possa riprovare in altre aree della Regione per cui da Chioggia a Portogruaro è probabile che nei prossimi giorni arrivi qualche telefonata per proporre vaccini a pagamento. Per prudenza, dunque, meglio diramare l’avviso, finora per fortuna non ho ricevuto altre segnalazioni di questo tipo».
LE DUE ULSS 
Tocca così alle Ulss rimettere tutto nero su bianco. Anche perché i vaccini contro il Covid 19 sono conservati dall’Azienda sanitaria, sono somministrati da personale medico e infermieristico e sono completamente gratuiti. Ecco che chiunque si presenti a casa di qualcuno spacciando un’iniezione per vaccino e proponendola in cambio di denaro, commette una truffa ai danni della salute e del portafoglio del cittadino. Sarà l’Ulss 3 a contattare gli utenti a partire dalle fasce di popolazione considerate più a rischio. «Invito tutti i cittadini a non aprire la porta a questi millantatori - lancia un appello il dg dell’Ulss 3, Giuseppe Dal Ben - Il vaccino non è un business ma un diritto garantito dal Servizio sanitario nazionale, che progressivamente e gradualmente verrà somministrato in modo gratuito alla popolazione, a partire dalle persone più esposte al virus».
Anche l’Ulss 4 conferma: le persone di età compresa tra i 70 e gli 80 anni vengono contattate dal proprio medico di famiglia, gli ultra 80enni vengono contattati direttamente dall’azienda con una lettera a casa, non al telefono.

L’Ulss 4 precisa di non aver ricevuto alcuna segnalazione in merito a truffe sui vaccini. 

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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