In attesa dell'esito del tampone una donna va a pranzo con gli amici e li contagia

Martedì 16 Giugno 2020 di Fabrizio Cibin
Covid, donna contagia gli amici a pranzo (foto Pixabay)
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SAN DONA’ DI PIAVE Stava aspettando l’esito di un tampone, ha deciso di andare ugualmente a un pranzo con amici, pensando che il controllo cui era stata sottoposta, essendo di routine, non portasse a conseguenze negative, tanto è vero che non sentiva di avere dei sintomi che si riferissero al Covid-19. E invece questa leggerezza è costata il contagio ad altre tre persone, appunto quelle che hanno pranzato con lei. 
E’ successo a San Donà di Piave e il caso è emerso ieri, durante la conferenza stampa della dirigenza dell’Ulss 4 convocata dal direttore generale, Carlo Bramezza, per fare il punto della situazione sull’attività di prevenzione su tutto il territorio del Veneto orientale. E’ stato evidenziato che, dal primo al 15 giugno, sono risultate positive al Covid-19 solo dieci persone in tutto il territorio dell’Ulss 4. «Comunque un numero molto basso, se si considera la densità della popolazione e l’alto numero di tamponi eseguiti», ha precisato Bramezza. Delle dieci, 5 sono di San Donà di Piave, 1 a testa per Meolo, Caorle, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza e Portogruaro; una persona è ricoverata a Mestre e altre due a Dolo, mentre le altre sono tutte a casa, asintomatiche.

Delle cinque di San Donà, quattro sono il risultato della leggerezza di quella donna che, nonostante stesse aspettando l’esito del tampone (eseguito per routine, perché probabilmente rientrava tra le categorie che richiedono questo tipo di intervento), ha deciso di andare a pranzo con tre amici in una abitazione. Una volta arrivato l’esito, che ha accertato la sua positività, è stato fatto il tampone anche alle altre tre persone che sono, a loro volta, risultate contagiate. Nessuna violazione specifica, da parte della donna, ma certo una grande leggerezza. «Bisogna continuare a prestare attenzione e a rispettare i protocolli», ha sottolineato ancora il direttore generale.

OLTRE 40MILA TEST
I dati sui tamponi, a questo punto. Sono 31.524 i test complessivi effettuati da inizio marzo al 12 giugno nel Veneto orientale; a questi vanno aggiunti altri 9.555 test rapidi per la ricerca dei casi di contagio. «Una media di 400 tamponi al giorno effettuati da 17 operatori a cui si aggiungeranno altri 7 in corso di reclutamento», ha spiegato Bramezza. Il numero maggiore di tamponi, 8.202, ha interessato il personale ospedaliero; 7.045 sono stati eseguiti su personale e utenti dei Centri servizi residenziali, 6.177 sul territorio a utenti e dipendenti Ulss 4, 5.901 a pazienti in ospedale. Non meno rilevante è stata l’attività di ricerca del virus mediante l’utilizzo dei test rapidi cui ha fatto seguito, in caso di positività, il rilievo con tampone.

In questo caso il personale del Dipartimento di prevenzione e i colleghi della Centrale operativa territoriale (Cot) hanno operato sul territorio raggiungendo altre categorie esposte al contagio, effettuando 1.263 test rapidi a dipendenti comunali, 433 a farmacisti, 413 a membri delle forze dell’ordine, 342 a medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
Il direttore Bramezza ha infine annunciato l’acquisto (a breve sarà disponibile) di una nuova apparecchiatura che permetterà di raddoppiare la lettura dei tamponi, arrivando alla refertazione di 800 test al giorno, in un arco temporale di circa tre ore. 
 
Ultimo aggiornamento: 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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