«Vi racconto cos'è il Covid: 27 giorni per negativizzarmi, 18 kg persi e tutto quello che ancora oggi non riesco a fare. Vaccinatevi»

Sabato 31 Luglio 2021
Paziente racconta cosa è il Covid
11

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO (VENEZIA) - Il ricovero, la terapia intensiva, la paura, i giorni di ricovero, tanti, prima di negativizzarsi: è il racconto diffuso dall'Ulss 4 Veneto Orientale. Ma guarire dal Covid non è bastato, i postumi del virus sono ancora presenti ed evidenti. È il racconto di William Crepaldi, un 54enne di San Michele al Tagliamento, nel Veneziano, un paziente che ha superato il contagio, e che ora ha chiesto ai sanitari che l'hanno avuto in cura di diffondere la sua testimonianza e il suo appello.

I sintomi, il ricovero e la terapia intensiva

Ha trascorso 27 giorni di ricovero al Covid Hospital di Jesolo (Venezia), poi tra aprile e maggio si è negativizzato, ma a tre mesi dal ritorno a casa ancora lotta per tornare a vivere in modo normale. «Spero si capisca - racconta Crepaldi - che tutti siamo esposti al pericolo del contagio con possibili gravi conseguenze, e che per difendersi bisogna assolutamente vaccinarsi. Quindi il mio invito è: non esitate, fatevi assolutamente il vaccino». «I primi brividi, la febbre, difficoltà a muoversi e a respirare, il soccorso in ambulanza - racconta ancora Crepaldi, ricordando l'esordio della malattia - infine il ricovero al covid hospital di Jesolo. Questo accadeva tra marzo e aprile, il virus è poi scomparso ma a distanza di circa 3 mesi i problemi di salute sono rimasti.

All'arrivo al covid hospital, per le condizioni critiche Crepaldi è stato subito ricoverato in terapia intensiva, dove vi è rimasto per 12 giorni.
«Ero vigile - ricorda -, vedevo la sofferenza, vedevo persone che non sono uscite vive dall'ospedale, non ci si poteva muovere ed eravamo affidati in tutto e per tutto a chi curava e a chi si occupava di noi: veri e propri angeli bardati di cui vedevamo solo gli occhi».

I postumi del Covid

E, quando tutto pareva superato, ancora le difficoltà fisiche. «Ho perso 18 chili, -spiega l'uomo -. Non riuscivo a camminare, faticavo a respirare, ma ancora oggi non sono riuscito a superare tanti problemi che mi hanno cambiato la vita. Continuo respirare con difficoltà, mi affatico subito, perdo la memoria, sono spesso poco lucido, mi mancano degli automatismi motori nel fare le cose più banali.

Ora cerco solo di pensare a riprendermi. Per questo motivo - conclude - vorrei dire che nessuno è escluso da questo pericolo, tutti ci sentiamo invincibili e pensiamo che il virus non ci possa raggiungere. Dunque vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi».

Ultimo aggiornamento: 15:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci