Stroncato dal Covid l'ex rugbista che aveva "sfidato" l'acqua alta

Mercoledì 20 Gennaio 2021 di Filippo De Gaspari
Stroncato dal Covid l'ex rugbista che aveva "sfidato" l'acqua alta

VENEZIA - Nel suo anno e mezzo a Venezia, dal bancone della sua Latteria Popolare in Sotoportego dei Do Mori, a Rialto, Paolo Longhin, originario di Mirano, le difficoltà di questi 18 mesi terribili per la città storica le aveva vissute tutte in prima linea. Dalla seconda acqua alta di sempre alla pandemia del secolo, che a lui ha chiesto il prezzo più alto.


Il suo negozio - aperto a luglio 2019 con tanto di richiamo Facebook e social del sindaco Luigi Brugnaro - era stato invaso dai 187 centimetri dell’Aqua Granda del 12 novembre 2019, prima mazzata di un periodo che ha messo in ginocchio la città storica.

Ancora prima, a fine settembre, la Latteria Popolare era entrata nel mirino di vandali e ladri da quattro soldi: in una notte tra sabato e domenica la vetrina dell’esercizio commerciale era stata devastata e dall’interno era stato portato via tutto, o quasi. A rendersi conto di quanto successo era arrivato anche il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, che da Longhin e dal figlio si era fatto raccontare i fatti. Poi, passata la paura per la notte da tregenda di novembre, Paolo Longhin, spalle forti e spirito da rugbista, com’era stato, si era ripreso cercando nuove strade e portando il suo baccalà al festival dei sapori di fine settembre. L’ultimo suo post visibile, il 22 novembre scorso, raccontava la desolazione immortalata da un ponte di Rialto e una Ruga dei Oresi semplicemente vuoti. Nonostante le spaccate, la marea e il virus, Paolo Longhin e la sua Latteria Popolare non si erano mai arresi. Almeno fino a domenica, quando il cuore del casoin del Sotoportego ha smesso di battere e il suo nome, a 57 anni, è stato inserito dall’Ulss nella lista dei decessi legati al virus.


«Porto le mie più sentite condoglianze e di tutta l’amministrazione alla compagna, ai figli, alla famiglia tutta e i tanti amici ed amiche del rugby. Troppe persone ci sta portando via questo terribile virus, davvero troppe. Sono profondamente colpita», le parola della sindaca di Mirano, Maria Rosa Pavanello. A Mirano la notizia della scomparsa di Paolo Longhin si è diffusa in fretta ieri, toccando in particolare la grande famiglia del Rugby Mirano. Longhin era stato un pilastro degli “Old” dell’Armata Brancaleon e ieri il sodalizio sportivo ha voluto ricordarlo sui social, come hanno fatto tanti suoi sostenitori e giocatori.


«Non c’è stata una sola volta in cui non dispensavi a tutti un saluto o un sorriso gratificante - recita uno dei ricordi più toccanti - neppure nei momenti più bui o duri della tua vita ti sei tirato indietro e hai sorriso e salutato aprendoti a noi sapendo di trovare e dare sostegno. A Praga l’ultima partita del torneo giocavi ala: alla fine del primo tempo hai avuto un contrasto, neanche troppo duro, con la tua ala avversaria che è rimasta 10 secondi a terra. Era una ragazza: si leggeva la tua ansia negli occhi e non ti sei mosso dal punto di incontro finché non sei stato sicuro della sua incolumità. Un gentiluomo: e sono sicuro che lo avresti fatto anche con un ragazzone di due metri per cento chili. Ciao ragazzo gentile». L’addio dei compagni di squadra e di tanti amici, clienti e conoscenti, verrà celebrato venerdì alle 10.15 nella chiesa di San Leopoldo Mandic a Mirano.

Ultimo aggiornamento: 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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