Famiglia devastata dal Covid: allarme variante. Il fratello quarantenne ucciso, la sorella e il padre in terapia intensiva

Giovedì 14 Gennaio 2021 di Angela Pederiva
Famiglia devastata dal Covid: allarme variante. Il fratello quarantenne ucciso, la sorella e il padre in terapia intensiva
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VENEZIA Una famiglia, tre contagiati. Uno è morto, gli altri due sono gravi. La tragedia è immane, il mistero è fitto. A cercare di fare un po' di luce sulla drammatica vicenda sarà l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, a cui la Regione ha chiesto di sequenziare il virus identificato nei tamponi. L'ipotesi è che ad uccidere quel giovane uomo, e a mandare in Terapia intensiva sua sorella e suo padre, possa essere stata una variante particolarmente aggressiva rispetto ai ceppi riscontrati finora.

Famiglia contagiata


Non è la prima volta, purtroppo, che il Covid si insinua in un contesto familiare, seminando sofferenze, lutti, incredulità. Straziante è la storia dei tre fratelli Pedron di Cadoneghe, nel Padovano, seppelliti insieme martedì. I gemelli Primo e Giacomo di 83 anni e l'82enne Battista sono spirati nel giro di cinque giorni, l'uno dopo l'altro all'inizio di gennaio, così come l'uno dopo l'altro si erano infettati a ridosso di Natale, nella casa in cui vivevano da sempre insieme e avevano accudito la loro mamma più che centenaria. Un dolore immane per i parenti, che comprensibilmente fatica ad essere lenito dalla consapevolezza che i loro cari rientrano appieno nella fascia d'età maggiormente bersagliata dagli effetti letali del Coronavirus, quella appunto degli ultraottantenni che magari sono già fragili per altre patologie. Nel caso della famiglia su cui ora indagano gli scienziati, invece, si tratta di persone sensibilmente più giovani. Quarantenne il deceduto, cinquantenne sua sorella e settantenne il genitore, tre persone che secondo i primi riscontri non avrebbero manifestato problematiche cliniche importanti prima dell'incontro con il virus.

Contagio a Natale


La loro storia coinvolge due regioni. Solo uno dei tre vive in Veneto, e qui è ricoverato in Terapia intensiva, mentre il familiare a sua volta intubato risiede in un altro territorio, dov'è morto il congiunto. Il focolaio familiare sarebbe scoppiato appunto al di fuori dei confini regionali, ma ha visto poi una propagazione in terra veneta. Il tutto in tempi molto stretti, dopo le feste natalizie, quando il quarantenne non riusciva più a respirare da solo e ha avuto bisogno della ventilazione meccanica, com'è successo anche alla cinquantenne e al settantenne.

Il figlio più giovane non ce l'ha fatta, il genitore e la primogenita lottano ancora per la vita.

Allarme variante


Rapidi si annunciano comunque anche gli accertamenti da parte dell'Izsve. Nel giro di quattro o cinque giorni, i ricercatori dovrebbero essere in grado di ricostruire la mappa genetica del virus, campionato durante le operazioni che avevano condotto alla diagnosi di positività. «C'è qualcosa che non torna, vogliamo capirne di più», aveva spiegato martedì il governatore Luca Zaia, annunciando di aver disposto il recupero dei tamponi conservati negli ospedali e le relative analisi di laboratorio, com'era successo con la variante inglese.

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Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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