Tutti in pista alla discoteca Area City: «Adesso lasciateci ballare...»

Lunedì 25 Ottobre 2021 di Davide Tamiello
RIAPERTURA La pista dell’Area City gremita (al 50% della capienza) per la serata di riapertura della discoteca rimasta chiusa per un anno e mezzo a causa della pandemia. Entro breve tempo la capienza potrebbe essere riportata al 100%
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MESTRE - «Stavolta torno casa dopodoman»: la battuta di un ragazzo con gli amici, in fila per l’ingresso, è l’istantanea più nitida del momento. Magliettina attillata e niente giacca, nonostante le temperature non più estive: meglio evitare il guardaroba e andare dritti in pista. Un po’ come dire: di tempo ne abbiam perso anche troppo, adesso lasciateci ballare. La riapertura dell’Area City, storica discoteca di Mestre, a quasi due anni dalla chiusura forzata dall’emergenza sanitaria, è qualcosa di più di una serata di inizio stagione. È un crocevia fondamentale di questo tormentato periodo pandemico: un salto nel futuro tornando alle abitudini del passato, un piccolo passo per riconquistare la tanto agognata libertà (di uscire, quantomeno). 

NUOVO INIZIO
La coda c’è, ma ci sono dei parametri da rispettare. Lo staff della discoteca si è organizzato con un esercito di controllori all’ingresso del locale per la verifica del green pass e della prenotazione (obbligatoria): senza non si entra. «Abbiamo dovuto rifiutare almeno la metà delle prenotazioni - spiega il gestore della discoteca, Luca Giolo - ci aspettavamo un boom di richieste ma le regole non ci permettono di aprire oltre il 50% della capienza (che significa circa mille ingressi, ndr). Abbiamo un’App che registra le presenze in base alle prenotazioni e agli ingressi, non appena si libera un posto perché qualcuno esce apriamo a chi è rimasto fuori». Il ricambio si vede nelle prime fasi, più o meno fino all’una: poi, quando si entra nel vivo della serata, chi c’è c’è. La sala grande, quella delle serate storiche, rampa di lancio per generazioni di Dj (tra gli autoctoni, per esempio, spiccano i nomi di Tommy Vee e Mauro Ferrucci) è finalmente operativa di nuovo. I ragazzi sono giovani, giovanissimi: la fascia è quella degli under 25, di cui una gran parte sicuramente al di sotto dei vent’anni. Qualche trentenne c’è, ma il contrasto è così forte da farlo sembrare un uomo sulle giostrine al parco giochi.
Tutti in pista, tutti insieme, tutti appiccicati: il distanziamento e le mascherine? Sembrano ormai un retaggio del passato, tanto che viene da chiedersi che senso abbia, a questo punto, limitare la capienza. «La normativa dice che le mascherine non è obbligatorio indossarle al bar, quando si beve, o mentre si è in pista. In pratica si dovrebbe tenerla solo per andare dalla pista al guardaroba - spiega Giolo - così non è nemmeno semplice controllare». I ragazzi, però, sembrano essere più disciplinati rispetto all’estate 2020, quella del prematuro “liberi tutti” che, secondo alcuni, aveva contribuito a scatenare la seconda ondata di contagi. Certo, l’adrenalina per il nuovo inizio c’è. Le ragazze tornano a vestirsi da sabato sera, tubini e top scollati al posto delle tutone larghe da lockdown. I ragazzi non smettono di fare cori in gruppo, come in un’onda lunga delle notti magiche dell’Europeo di luglio. 

«RIMASTI A GALLA»
Un clima di festa che, però, non deve far dimenticare i momenti più difficili di questi mesi. «Siamo riusciti a malapena a rimanere a galla - prosegue Giolo - ma l’importante è che adesso si sia riusciti a tornare a lavorare». Alla metà della capienza, appunto. Il che significa non poter sfruttare appieno una struttura che ha dei costi importanti, in termini di consumi e personale. «Adesso apriamo il venerdì, il sabato e la domenica pomeriggio - conclude Giolo - poi avremo le serate a tema e ad Halloween il concerto di Gue Pequeno. La speranza, ovviamente, è che già il prossimo mese si possa arrivare al pieno della capienza». 
 

Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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