I "giustizieri" del Covid. Boom di falsi allarmi a polizia, vigili e carabinieri

Sabato 10 Aprile 2021 di Davide Tamiello e Raffaella Vittadello
Un intervento della polizia locale veneziana per assembramenti segnalati a Rialto
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VENEZIA - Assembramento in vista? Si chiama la polizia. Un bar che sembra aperto? Si avvisa la polizia locale. Persone che violano il coprifuoco? Telefonata ai carabinieri. Le sentinelle del covid sembrano non dormire mai: tra questura, polizia locale e carabinieri, infatti, le segnalazioni per presunte violazioni alle norme anticontagio sono più di un centinaio al giorno.

LE RICHIESTE

I centralini delle forze dell’ordine, in questo periodo, sono sempre più bollenti per questo genere di richieste. È anche una conseguenza obbligata: in periodo di zona rossa e tempi di coprifuoco le tendenze criminali sono un po’ cambiate e, a parte i soliti furti e qualche spacciatore, l’ordinaria amministrazione, anche dal punto di vista della sicurezza, è stata rivoluzionata dalle prescrizioni anti covid. E così è cambiato anche il concetto di “cittadinanza attiva”: adesso per rendersi utili con le forze dell’ordine si cerca di stare particolarmente attenti a ciò che può ostacolare la lotta alla diffusione del virus. Risultato? In questura arrivano ogni giorno una cinquantina di chiamate (circa dieci per turno), ma con punte di settanta nei giorni di maggior traffico. Ai carabinieri ne arriva più o meno lo stesso numero: la forbice oscilla tra le 10 e le 60. Si va, appunto, dall’assembramento al locale che non rispetta le chiusure, dal coprifuoco violato a chi esce a spasso senza mascherina.

E le forze dell’ordine, ogni volta, puntualmente, verificano. Quante di queste si concretizzano in un intervento reale, quante si concludono con una sanzione? Poche, pochissime. Meno della metà, stando ai dati dei carabinieri, più o meno un decimo secondo la questura. Quando arrivano le pattuglie aumentano le distanze e, il più delle volte, i locali stanno lavorando d’asporto. C’è, però, anche qualche eccezione: nel weekend di Pasqua, infatti, i carabinieri sono arrivati a sanzionare 15 persone per violazione delle prescrizioni anti contagio e molte di queste sanzioni sono nate da segnalazioni di residenti.

LA POLIZIA MUNICIPALE

Anche la polizia municipale si può fregiare di un gran numero di “segnalatori seriali”, spesso sempre gli stessi, sia privati, sia comitati cittadini. Per telefono, mail, whatsapp. Due le pattuglie impiegate in modo stabile per verificare questo tipo di infrazioni o presunte tali: 250 circa i controlli al giorno, che poi si concretizzano in 4-5 multe. Presi di mira soprattutto gli assembramenti e gli esercizi pubblici, il “delatore-tipo”, racconta il capo della polizia municipale Marco Agostini, è il pensionato o il lavoratore del turismo che oggi è a casa senza lavoro e che spesso manifesta in questo modo la propria rabbia per il momento che sta attraversando. «È difficile gestire le segnalazioni e intervenire, soprattutto quando il confine tra ciò che si può o non si può fare è labile. C’è quello che ti chiama alle 17.59 per dirti che il bar è ancora aperto, arrivi alle 18.05 e non c’è più nessuno, ma il titolare è ancora all’interno, c’è quello che segnala gli assembramenti di ragazzotti senza mascherina, quello che ti dice che il tal locale fa servizio di somministrazione anzichè di asporto perchè il cliente consuma dentro anzichè fuori». Ad esempio è capitato, dopo una telefonata, che la pattuglia ha trovato un cliente in attesa delle pizze, con tanto di cartoni aperti per inscatolarle, al quale nel frattempo era stato offerto un bicchiere d’acqua. «È somministrazione questa?» si chiede Agostini, che sottolinea la difficoltà di decidere quando sia il caso di fare la multa e quando no. Poi ci sono le segnalazioni di irregolarità reali, e in quel caso si arriva anche alla chiusura del locale, come abbiamo già fatto ad esempio in Pescheria».


PRANZO AL RISTORANTE 

«Chiamano il giorno di Pasqua sostenendo che c’è un ristorante in fondamenta di Cannaregio che sta lavorando in pieno lockdown - racconta ancora il capo dei vigili - le tende sono tirate, ma c’è effettivamente gente all’interno. I vigili bussano, si fanno aprire e trovano il titolare con la famiglia che sta pranzando, con i bambini che giocano con le macchinette distesi per terra. E di segnalazioni così te ne arrivano a bizzeffe». Ma i controlli ci sono, e le multe pure. Come quella comminata a una ragazza, durante la zona rossa, che è andata a Piazzale Roma a prendere la mamma in auto, al termine di una giornata di lavoro, perchè non voleva tornare in bus per paura del contagio. «La mamma era autorizzata a muoversi per esigenze lavorative, la figlia no» commenta Agostini. Multe anche a molti giovani che arrivano da fuori comune per lo spritz serale, provenienti soprattutto dall’entroterra dove è più difficile non essere notati. E capita che le verifiche diano anche frutti diversi da quelli cercati. Tempo fa, ad esempio, era stato danneggiato il vetro di un tram in piazzale Cialdini. Episodio inizialmente bollato come vandalismo. Invece, mentre la polizia locale controllava alcuni quindicenni, è emersa una ricostruzione diversa della vicenda: si è trattato di un fatto incidentale, nonostante la sua stupidità. I ragazzi giocavano a spintonarsi, uno ha lanciato in aria una bottiglia che è caduta di taglio sul vetro del tram, infrangendolo. Ora i ragazzi sono stati identificati.
 

Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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