Ora Venezia è un'isola anche per la Costituzione: «Cambiamento epocale»

Sabato 30 Luglio 2022 di Sofia Teresa Bisi
Ora per la Costituzione è diventata e riconosciuta come isola
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VENEZIA - Da millenni Venezia è un’isola, o meglio un insieme di isolette. Per la Costituzione, però, lo diventa solo adesso. Così come le altre della laguna, nonché del Veneto come per esempio quelle polesane, oltre a quelle italiane come l’Elba o Ischia, solo per citarne alcune. Non più isole “costituzionalmente” previste solo la Sicilia e la Sardegna. Ogni territorio delimitato da mare, lagune o fiumi, ottiene una nuova tutela costituzionale, in sostanza. Ad annunciarlo è Angelo Zanellato, segretario provinciale del Pd polesano, che è stato tra i fautori, con gli agganci romani, della modifica della relazione collegata all’adeguamento dell’articolo 119 della Costituzione. «È un cambiamento epocale - ha annunciato - per tanti territori nazionali abitati, ma in modo particolare per quelli lagunari e deltizi: con questa modifica sarà riconosciuto a tutti, e non solo al meridione e alle isole principali di Sardegna e Sicilia, il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità.

Tra tre mesi la modifica costituzionale potrà divenire realtà, portando anche nei nostri territori centinaia di migliaia di euro dallo Stato e dall’Unione europea per progetti di riqualificazione o per misure che possano rendere giustizia rispetto alle difficoltà oggettive. Gli esempi più vistosi si legano alle infrastrutture, alla sanità e all’istruzione: ci sono troppe carenze strutturali, quali la chiusura delle scuole a causa del basso numero di iscritti, la mancanza di centri di medicina in zone periferiche».

Questa nuova legge costituzionale, che riconosce la medesima condizione per isole marittime, fluviali, lacustri e città insulari, segue di pochi mesi un analogo provvedimento europeo finalizzato alla riduzione di disagio per i cittadini insulari. Potrebbero derivare cambiamenti fondamentali anche per Venezia al di là della sua legge speciale, come l’introduzione di mezzi di trasporto pubblico meno inquinanti e costosi, per Pellestrina, Cavallino, Murano, Burano, Chioggia e tanti altri. Il Polesine, dal quale è partita l’attenzione alla modifica dell’articolo costituzionale, vedrebbe cambiare la sorte per Porto Tolle, con il suo arcipelago di tre isole: Donzella, Camerini e Ca’ Venier, come pure per Porto Viro, per l’isola di Ariano, con Corbola e Taglio di Po. Per presentare questo risultato è intervenuto online anche il segretario regionale del Pd Andrea Martella. «È importante - le sue parole - che venga dato seguito a una modifica costituzionale, seppure nella fase finale della legislatura, che è partita da un’iniziativa popolare: servirà a evitare di considerare uno svantaggio la condizione di insularità, che è per molti aspetti una prerogativa preziosa e privilegiata. Si potranno valorizzare e tutelare le potenzialità culturali, naturali, storiche e sociali di moltissimi territori, che per loro conformazione sono stati troppo a lungo poco visibili, ma per i quali tutti devono concorrere verso la promozione e l’integrazione». Il testo originale dell’articolo 119 a Costituzione recava, al terzo comma, un riferimento alle isole che considerate realtà svantaggiate sotto il profilo geografico, economico e sociale, erano destinatarie di contributi speciali finalizzati alla loro valorizzazione “per provvedere a scopi determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a singole Regioni contributi speciali”. Il legislatore costituzionale nel 2001 ha eliminato ogni riferimento all’insularità, riferendosi soltanto ai “territori con minore capacità fiscale per abitante”, a prescindere dalle condizioni geografiche. Il testo di modifica più recente prevede che la Repubblica riconosca le peculiarità delle isole e promuova le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.

«L’iter legislativo - racconta Zanellato – prende il via il 1. maggio da una segnalazione che mi ha fatto Ivo Rossi, ex sindaco di Padova, molto attento ai temi ambientali. Il testo, già discusso una volta in Parlamento, mi è parso adeguato, ma mi sono rivolto alle segreterie regionali, nazionali, a senatori e parlamentari per chiedere che si aggiungesse un chiarimento adatto a identificare come insulari tutti i territori nazionali delimitati dall’acqua, non solo le due isole maggiori. Dopo l’appoggio ricevuto dal senatore Andrea Ferrazzi e dall’onorevole Diego Zardini, il 28 luglio, l’onorevole Romina Mura ha portato alla Camera la richiesta, approvata, di ratificare i principi su cui considerare l’insularità in Italia». “Quando parliamo di isole - le parole di Mura in aula - parliamo di Sardegna e di Sicilia che sono le isole marittime più importanti, ma ce ne sono tante altre di isole marittime, così come ci sono le isole fluviali, le isole lacustri, le città insulari, quindi andiamo a parlare a 8 milioni di italiani che vivono in diverse parti del Paese, sia nelle regioni a statuto ordinario che in quelle a statuto speciale. Ritengo che l’inserimento del principio di insularità in Costituzione diventerebbe una condizione e anche il punto di partenza di un nuovo cantiere costituente, che metta al centro il ruolo del regionalismo italiano nelle sue varianti”.

Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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