Corte dei Conti chiede 5,7 milioni di danni all'ex assessore Chisso

Venerdì 7 Luglio 2017
L'architetto Giovanni Artico con l'ex assessore Renato Chisso
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VENEZIA - Non è finita. La Procura regionale della Corte dei Conti chiede il conto all'ex assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso. Un conto salato, se si pensa che il totale ammonta a 5 milioni 742mila 807 euro e 55 centesimi, che è la somma di danno da disservizio (922mila 807 euro e 55 centesimi) e di danno all'immagine (4 milioni 820mila euro) derivanti dal clamore sollevato dall'inchiesta sul Mose che nel 2014 decapitò l'amministrazione comunale veneziana, il Ministero delle Infrastrutture (con ex vertici del Magistrato alle Acque) e soprattutto la Regione, con esponenti di primo piano sia politici che tecnici. Della Regione Chisso è stato per anni uno degli assessori più importanti e la Procura della Corte lo ritiene uno dei principali percettori delle mazzette legate al sistema Mose. Chisso è uscito dalla vicenda con un patteggiamento di due anni e sei mesi, dopo una carcerazione che lo aveva particolarmente provato nella salute. Questa è stata anche una delle eccezioni della difesa durante le fasi iniziali dell'inchiesta contabile.
«Ho patteggiato per non morire in carcere e sono disposto a firmare un mandato in bianco perché i magistrati facciano rogatorie in tutti i Paesi del mondo per vedere se ci sono miei soldi in giro. Tanto non li ho».

 
Ultimo aggiornamento: 17:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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