Maxi sequestro di cocaina: il corriere è un estremista islamico

Venerdì 25 Giugno 2021 di Gianluca Amadori
I controlli della Guardia di Finanza

MESTRE - Ventidue chilogrammi di cocaina nascosti nel doppiofondo della vettura, accessibile tramite un telecomando. È uno dei sequestri di droga tra i più consistenti degli ultimi anni quello messo a segno martedì 22 giugno dagli uomini della Guardia di Finanza di Venezia nei confronti di un cittadino francese, fermato all'uscita del casello autostradale di Meolo, in provincia di Venezia.
L'operazione con molte probabilità non ha nulla di casuale, a dispetto di quanto riferito nel comunicato stampa diffuso ieri dalle Fiamme gialle. L'arrestato, un trentenne di origini magrebine, Joachim Benkhelifa, risulta infatti censito nelle banche dati internazionali per possibili collegamenti con ambienti dell'estremismo islamico.

Ed è per questo che gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria di Venezia, con l'ausilio dei baschi verdi della Compagnia Pronto impiego del capoluogo lagunare, hanno deciso di sottoporre la vettura del giovane ad un'accurata perquisizione.

L'AUTO SMONTATA
Il francese è stato accompagnato negli uffici di Marghera, dove erano in attesa i cani del Reparto antidroga, i quali hanno cominciato subito a dare segnali insistenti della possibile presenza di sostanza stupefacente.
L'auto è stata quindi parzialmente smontata dal personale specializzato del II Gruppo Venezia della Finanza, fino alla scoperta di due nascondigli, ricavati nel pianale, dove era stipata la cocaina. A quel punto è scattato l'arresto per traffico di droga: Benkhelifa è comparso ieri, con l'assistenza di un interprete, di fronte al giudice per l'udienza preliminare di Venezia scegliendo di fare scena muta.
Assistito d'ufficio dall'avvocatessa Rommy Granini, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere e il gip, a conclusione dell'udienza, ha emesso a suo carico un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il trentenne ha dichiarato di non avere né amici, né parenti in zona.
Inizialmente, quando è stata disposta la perquisizione della vettura, gli inquirenti non escludevano che vi potesse essere nascosto anche altro materiale, ma a parte la cocaina non è stato trovato nulla.

IN CARCERE
Qualche anno fa Benkhelifa era finito in carcere in Francia, sempre per questioni di droga e durante il periodo di detenzione, secondo quanto appurato dagli inquirenti, si era avvicinato all'ambiente dell'estremismo islamico, tanto da essere segnalato anche per il possibile rischio di evasione e di attività eversive.
Alla Guardia di Finanza non risulta, però, che sia stato accertato nulla di concreto in relazione a contatti intrattenuti dopo essere uscito di prigione, o ancor peggio di attività svolte dal trentenne con esponenti della jihad islamica. E nessun elemento, per ora, consente di mettere in relazione il rinvenimento della droga con presunte organizzazioni terroristiche alla ricerca di un metodo per finanziare le proprie azioni.
I venti panetti di cocaina finiti sotto sequestro erano avvolti in involucri di cellophane e sigillati con nastro da imballaggio. Le Fiamme gialle ipotizzano che la droga fosse destinata a rifornire le principali piazze di spaccio del litorale veneto durante la stagione estiva: avrebbe fruttato sul mercato circa 8 milioni di euro.
 

Ultimo aggiornamento: 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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